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Cos’è il piacere spirituale, e come raggiungerlo?

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Ricardo Sanches - pubblicato il 13/01/22

Sì, la spiritualità è una fonte feconda di piacere!

Può sembrare strano parlare di piacere spirituale, perché la parola “piacere” è in genere collegata ad altre sfere della vita, come sessualità e divertimento.

Il piacere spirituale, nella sua connotazione di soddisfazione duratura, però esiste, ed è del tutto possibile raggiungerlo, come spiega p. Fábio de Melo. In un video pubblicato sul suo profilo Instagram, il sacerdote, tra i più noti in Brasile, ha affrontato l’argomento spiegando che la spiritualità è una fonte feconda di piacere, ma che il piacere spirituale è diverso da quello di altri tipi:

“Gli altri piaceri in genere ci riempiono di noi stessi, e alla gente piace. Tutti amano sentirsi esaltati o vivere situazioni che ci collocano in questo stato di soddisfazione… Il piacere spirituale fa il contrario degli altri. Mentre gli altri piaceri accendono il nostro ego, il piacere spirituale lo spegne”.

Come raggiungere il piacere spirituale

P. Fábio de Melo spiega che la preghiera ha il potere di “spegnere” il nostro ego, non nel senso di sminuirci, ma di essere “diluiti in un’altra realtà”. A suo avviso, la realtà in cui ci si diluisce è Dio stesso.

“La preghiera può farlo”, ricorda, “ma non la preghiera basata sulle ripetizioni, quanto quella che si stabilisce quando tacciamo, quando si crea un silenzio profondo. E lì veniamo gettati in un luogo che ci fa annullare tutto ciò che siamo”.

Il sacerdote ha ricordato che raramente cerchiamo il piacere spirituale, ma che dovremmo farlo.

“So che non siamo abituati a cercare quel piacere spirituale, perché la gente pensa solo ad essere, ma a volte smettere di essere è del tutto necessario perché la gente riesca a sopportare il peso della vita”.

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