Disponibile dal 7 gennaio su Amazon Prime, «The Tender Bar» è un film delicato e potente. Un bambino, ferito da un padre assente e violento, trova il bene di una paternità autentica in uno zio formidabile.
L’io è un bar, di grandi speranze
Il 7 gennaio è uscito su Amazon Prime il film The Tender Bar, basato sull’omonimo libro – tradotto in italiano col titolo Il bar delle grandi speranze – di J.R. Moehringer. Se questo nome non vi suona familiare, basti qualche breve spunto. Moehringer è un giornalista premio Pulitzer del Los Angeles Times, noto soprattutto per essere il ghost-writer della celebre autobiografia Open del tennista André Agassi.
Leggendo The Tender Bar, Agassi si convinse che Moehringer fosse la persona giusta a cui consegnare la sua storia personale per trasformarla in un racconto. Questo è già interessante: per raccontare la nostra storia abbiamo bisogno dello sguardo di un altro. E c’è un punto di grande vulnerabilità che accomuna la storia di Moehringer e Agassi: un rapporto conflittuale col padre.
Al centro della storia di The Tender Bar c’è una domanda aperta, squarciata e ricucita al plurale sul bisogno di avere un padre.