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Non controlliamo gli eventi, ma possiamo renderli occasione di bene

WOMAN, TUNNEL, LIGHT

chuanpis | Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 06/01/22

È l’arresto di Giovanni che spinge Gesù a iniziare un nuovo ministero. Ogni evento imprevisto può essere subìto o diventare occasione di testimonianza.

Vangelo di venerdì 7 Gennaio

Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata
.
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

(Matteo 4,12-17.23-25)

La nostra vita è molto spesso condizionata dagli eventi che viviamo. Nessuno di noi può solo pianificare a tavolino il da farsi ma deve fare i conti di volta in volta con ciò che gli capita e che inevitabilmente lo condiziona. Gesù stesso si inserisce in questo tipo di dinamica:

Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali.

È l’arresto di Giovanni che spinge Gesù a fare delle scelte e a iniziare un nuovo ministero. Il vangelo sembra volerci dire che è illusorio pensare di poterci schermare da quei condizionamenti della vita che inevitabilmente incontriamo sulla nostra strada. Dobbiamo però domandarci se questi condizionamenti ci spingono a fare delle scelte o a rinchiuderci nei nostri gusci. Infatti la bontà di un evento non lo si vede dall’evento stesso ma dalle conseguenze che provoca su di noi. Il dolore può ad esempio distruggerci o convertirci. Un’ingiustizia può incattivirci o spingerci alla testimonianza. Un evento gioioso può farci vivere nella paura che sia un’illusione oppure aiutarci a diventare più maturi. Non abbiamo nessun potere sugli eventi ma possiamo decidere come posizionarci davanti ad essi. Gesù ci lascia questa grande lezione.

Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Giovanni non è morto invano se la sua morte ha spinto Gesù a cominciare la sua opera di salvezza.

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