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L’uso del corsetto per curare la scoliosi nei bambini

SCOLIOSI

jeffy11390|Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 28/12/21

Dai gessi al corsetto. La storia della cura della scoliosi in età evolutiva.

Un po’ di storia

Il maestro lionese Pierre Stagnara, ormai più di 50 anni fa, pose le basi del trattamento delle scoliosi, e mise a punto il protocollo di trattamento che doveva essere il punto di riferimento per chiunque si volesse confrontare con questa patologia difficile e sconosciuta: il Trattamento Ortopedico Lionese, che era basato sulla correzione con un gesso, detto EDF (Elongation, Derotation, Flexion), che si confezionava, dopo manovre correttive, su un lettino speciale.

Venivano confezionati tre gessi, ogni 45 giorni, che venivano quindi sostituiti da un corsetto ortopedico denominato appunto corsetto Lionese, che si poteva rimuovere se il paziente aveva bisogno di lavarsi, e che doveva essere comunque indossato a tempo pieno ogni giorno fino al raggiungimento della completa maturazione scheletrica.

E oggi?

Nel corso degli anni, in base all’esperienza, tale schema è stato modificato e soprattutto adattato alla situazione particolare del paziente: non esistono due pazienti eguali, non esistono due scoliosi eguali.
Le modifiche apportate negli anni allo schema di Stagnara sono legate all’introduzione del corsetto più precocemente, qualora necessario, per consentire al giovane paziente una vita quanto più possibile “normale” rispetto a quella con il busto in gesso.

Questo consente di evitare, nei limiti del possibile, eccessivi sacrifici che, a questa età, incidono profondamente anche sulla formazione della psiche del bambino o dell’adolescente.

La finalità del corsetto è di correggere la curvatura laterale e la rotazione, sostenendo la colonna durante il periodo di crescita nella posizione corretta.
È fondamentale associare all’uso del corsetto trattamenti di fisioterapia e la pratica di un’attività sportiva adeguata nelle ore in cui non lo si indossa, per favorire il mantenimento di una corretta muscolatura della colonna ed evitare episodi di dolore alla schiena quando il corsetto viene abbandonato.

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A scuola di salute – Bambin Gesù
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A scuola di salute – Bambin Gesù

Quando iniziare a usare il corsetto?

È bene iniziare l’uso del corsetto presto, quando la scoliosi ha raggiunto i 20°, ed
anche prima, se c’è la dimostrazione di una reale e veloce evoluzione della curva in
fase di crescita.

Nelle scoliosi di 20° l’indicazione ad usare il corsetto è di 12 ore al giorno. In genere si fa indossare durante le ore notturne, integrate da qualche ora pomeridiana, affidando spesso la gestione delle ore di corsetto allo stesso paziente, che si sente così responsabilizzato.

Il vantaggio è che il trattamento ne risulta assolutamente più tollerabile e compatibile con una vita normale.
Quando e se la scoliosi ha raggiunto e superato i 30° Cobb, va iniziato un trattamento a tempo pieno, perché l’evoluzione oltre tale limite di deformità diventa molto più difficile da controllare.
Per le scoliosi che abbiano raggiunto e superato i 40° l’argomento si fa molto serio
e l’opzione è o tramite gessi correttivi e corsetto indossato a tempo pieno per parecchi anni senza ottenere una reale risoluzione della curva ma solo l’arresto della progressione. L’opzione alternativa è il ricorso alla chirurgia.
Per scoliosi che vanno dai 40° a 50° Cobb il trattamento chirurgico è d’obbligo.

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