La parola “Avvento” viene dal latino “adventus”, che significa “venuta” o “arrivo”. Essa si riferisce anzitutto alla prima venuta di Cristo, il giorno della sua nascita. Ad ogni modo, il periodo dell’Avvento può evocare due altre venute di Gesù che mirabilmente san Bernardo di Chiaravalle ha descritto in uno dei suoi sermoni per l’Avvento:
E dunque nel primo avvento Gesù Cristo viene nella nostra carne e nella nostra debolezza; in quello di mezzo viene in spirito e verità, e nell’ultimo appare nella sua gloria e nella sua maestà.
Questa spiegazione può essere riassunta nel modo seguente. La prima venuta di Gesù corrisponde alla sua nascita a Betlemme. La seconda è la rivelazione a ciascuno. E la terza il suo ritorno nel mondo alla fine dei tempi. San Bernardo prosegue l’omelia dilungandosi sul nesso fra queste tre istanze:
Il secondo avvento è dunque come la via che conduce dal primo al terzo avvento. Nel primo, Gesù Cristo è nostra redenzione; nell’ultimo, egli sarà nostra vita; in quello di mezzo, perché possiamo riposare fra le sue due eredità, si trovano il nostro riposo e la nostra consolazione.
«Non è un’invenzione»
Non crediate che quanto vi dico sull’avvento di mezzo sia una mia invenzione – previene subito dopo san Bernardo –. Ascoltate infatti che cosa dice il Signore stesso: «Se qualcuno mi ama, egli conserverà la mia parola mio Padre lo amerà e noi verremo a lui» (Gv 14,23).
La venuta di mezzo è l’arrivo del Cristo nella vita di ogni credente. La Chiesa precisa che questa venuta avviene attraverso i sacramenti, in particolare il battesimo e l’eucaristia. Non è una venuta fisica ma spirituale, mediante la quale Gesù fa dell’anima la Sua dimora.
Ad ogni Avvento, i cristiani si preparano così a onorare le tre venute di Gesù. Anzitutto celebrando la sua nascita, poi preparando i loro cuori a riceverlo spiritualmente, adesso e alla fine dei tempi.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]