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“Lavoro (e cure) per tutti”: la sfida del Vaticano per un mondo sostenibile

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 23/12/21

L'ambizioso progetto è stato annunciato dalla consulente del Papa, suor Alessandra Smerilli

Il Vaticano avvia il progetto “Lavoro per tutti”. Ad annunciarlo è suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. La religiosa ne ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione del messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace 2022.

Proprio in un recente videomessaggio all’incontro dei Movimenti Popolari, il Papa aveva puntato l’attenzione sul tema del lavoro. E aveva sollecitato il salario universale e la riduzione dell’orario di lavoro

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Soluzioni creative

“Lavoro per tutti” «sarà una grande operazione di ascolto di tutti coloro che nei diversi luoghi stanno cercando soluzioni creative ai problemi del lavoro», spiega Smerilli. Il progetto è stato promosso attraverso la commissione Covid19 e in collaborazione con altri dicasteri.

«Ascolto, discernimento e messa in comune, creare le condizioni perché qualcosa di nuovo accada – spiega la religiosa salesiana –. Perché si costruisca la pace attraverso condizioni di lavoro dignitose per tutti» (Agenzia Nova, 21 dicembre).

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Suor Alessandra Smerilli.

La domanda di cura

Il lavoro, segnato dall’emergenza pandemica, «è sempre più il centro della questione sociale». E «non può essere più sganciato dalla cura», ha sottolineato la religiosa.

Secondo Smerilli, «in una società globale che, grazie a Dio, vivrà sempre più a lungo, la cura, l’offerta e la domanda di cura, sarà la grande sfida della sostenibilità umana e spirituale della nostra forma di vita». 

Patto sociale, cura e gratuità

«Se la lasceremo tutta al mercato, gli scartati aumenteranno, e saranno scartati dal reddito e dalla cura. Dobbiamo rimettere la cura al centro del patto sociale, sapendo che c’è bisogno di una cura che resti e diventi dono e gratuità». Che sia «espressione del principio di fraternità» (Agensir, 21 dicembre).

Non è solo guadagnarsi per vivere

«Non c’è giustizia senza lavoro per tutti, senza lavori decenti e rispettosi per tutti», ha ribadito la religiosa. «Il lavoro è molto di più di un mezzo per guadagnarsi da vivere. E’ espressione della nostra identità e dignità, della nostra vocazione sociale e relazionale, del nostro custodire e coltivare la terra, con Dio e con gli altri».

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