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Il giorno in cui il Magnificat ha salvato vite umane

TORNADO

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Claudio De Castro - pubblicato il 22/12/21

Un tornado stava per colpire una fabbrica, ma il cantico di Maria ha cambiato la sua direzione

Mi piace molto condividere con voi storie e testimonianze di vita quotidiana. Alcune sono mie, altre di lettori che le condividono generosamente con me e a cui chiedo il permesso di pubblicarle.

In genere le pubblico sui miei blog, nella speranza che quei messaggi tocchino delle vite e aiutino le persone a trovare la via che porta a Dio. Ricordatevi che NON SIAMO SOLI.

Stamattina, mentre prendevo il caffè con mia moglie Vida, mi ha chiamato un amico, un ex compagno di scuola. È uno di quei “pazzi” innamorati di Gesù che ovunque ne ha la possibilità parla con entusiasmo della sua amicizia con il buon Cristo. Un’amicizia che li unisce per sempre. È stato lui che a una radio ha pronunciato questa frase che non dimenticherò mai: “Nel mio cuore c’è un sigillo, e questo sigillo dice: GESÙ”.

Mi ha detto che stava recitando il Magnificat con la moglie ogni giorno, visto che per via della pandemia sta più in casa.

Questo mi ha fatto ricordare di quando il cielo ha ascoltato la mia supplica mentre recitavo il Magnificat. Ero in pericolo mortale, e vorrei condividere quell’episodio con voi.

Il Magnificat ha salvato la mia vita

Lavoravo in una fabbrica alla periferia della città, e quel pomeriggio sono uscito per prendere dei documenti in macchina. All’improvviso ho guardato il cielo, che si era oscurato in modo insolito, e ho visto tegole di zinco e spazzatura di ogni tipo fluttuare sulle nuvole, girando in cerchio.

Sono rimasto pietrificato da quella scena. Era chiaramente visibile il cono di un tornado.

Ho iniziato a sentire qualcosa di simile al ruggito di un leone. Il tornado si muoveva con forza e furia. Era su di noi, pronto a scendere. Ricordo bene la mia sorpresa, perché all’improvviso intorno a me non si muoveva più neanche una foglia. Un silenzio spaventoso ci ha invasi, come se fossimo isolati dal mondo, al centro del tornado. A pochi metri di distanza il vento soffiava forte, ma nel punto in cui mi trovavo io tutto era calmo.

Quando il cono del tornado ha iniziato a colpire la fabbrica, ho preso il telefono e ho chiamato mia moglie. Lei mi ha detto con fermezza: “Claudio, recita il Magnificat con me”.

Il cono ha iniziato a scendere, tutto girava in un mulinello sopra di noi.

Lei ha iniziato a pregare al telefono, e io la seguivo a voce alta:

“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà
della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me
l’Onnipotente e santo è il suo nome:
di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua
misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.

Amen”.

All’improvviso, in modo inaspettato, il tornado si è spostato a sinistra e si è scatenato tre strade dietro di noi. Uno dei nostri collaboratori è venuto correndo verso noi in quel momento, pallido. Il tornado lo aveva sollevato in aria mentre aspettava l’autobus davanti alla fabbrica. Si è aggrappato a un palo, e questo lo ha salvato.

La Vergine è la Madre di Gesù e la madre spirituale di tutta l’umanità, nostra madre. Nei momenti di avversità o di pericolo, non esitate a ricorrere a Maria e a chiedere il suo aiuto. Recitate il Magnificat.

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