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Ci sono prove biologiche del fatto che Gesù è nato a dicembre?

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Lennart Tange | CC BY 2.0

Rebecca Salazar - pubblicato il 21/12/21

Ovviamente, l'Agnello di Dio è nato nello stesso tempo e nello stesso luogo di tutti gli agnelli della Pasqua ebraica

Molto tempo fa, ho accettato l’idea che probabilmente il 25 dicembre non fosse la vera data della nascita di Cristo, e che quella autentica fosse ignota ma sicuramente in primavera.

Dopo tutto, conoscere la data esatta non influisce davvero sulla celebrazione liturgica. Era semplicemente un’altra cosa triste che arrivava con la vita adulta, un altro pezzetto di magia che scompariva dalla vita.

Da allora, ho familiarizzato bene con prove storiche a favore della data del 25 dicembre.

La data può dedursi a livello storico dal momento dell’ingresso di Zaccaria al tempio per bruciare incenso. Può anche derivare teologicamente dall’antica tradizione per cui un grande profeta sarebbe entrato e uscito dal mondo nello stesso giorno del calendario. È stato così stabilito che l’Annunciazione ha avuto luogo lo stesso giorno della crocifissione, il 25 marzo. Il 25 dicembre è quindi la data che rispetta i nove mesi successivi. Sono argomentazioni valide, basate su princìpi di indagine e logica storica, all’interno del proprio ambito.

Nessuna, però, ha soddisfatto del tutto il mio desiderio di trovare qualcosa davvero concreto. Un’obiezione perenne era il fatto che i pastori nei campi quella notte si stavano probabilmente occupando della nascita degli agnelli. E gli agnelli non nascevano a dicembre. Nascono a primavera.

Quando una persona mi ha chiesto “Perché celebrate il Natale a dicembre se gli agnelli nascono a primavera?”, quindi, anziché spiegare il significato del 25 marzo, mi sono chiesta all’improvviso: in Israele gli agnelli nascono DAVVERO in primavera? Posso verificarlo?

La pecora Awassi è una pecora del deserto, una razza dalla coda grossa che si calcola esista in Medio Oriente da circa 5.000 anni. Viene allevata per ottenere lana, carne e latte. La pecora Awassi procrea in estate e partorisce gli agnelli in inverno, quando c’è cibo sufficiente per le femmine che allattano. In Israele, la stagione principale per le nascite va da dicembre a gennaio.

Questo è un dato pratico, ho pensato. È un fatto. È biologia.

Ci sono varie differenze in base alla razza. Nelle razze del nord, tutto si attiva quando la luce diurna diminuisce dopo l’equinozio d’autunno. La riproduzione avviene naturalmente tra ottobre e novembre, e gli agnelli nascono a marzo e aprile.

Man mano che ci si avvicina geograficamente all’Equatore, però, le giornate non si accorciano in modo drastico. Di conseguenze, le pecore delle zone subtropicali e tropicali tendono a riprodursi prima, e i loro agnelli nascono d’inverno, o si riproducono e partoriscono durante tutto l’anno.

Per me questa informazione ha cristallizzato tutte le altre. Ovviamente Gesù, l’Agnello di Dio, è nato nello stesso tempo e nello stesso luogo di tutti gli agnelli della Pasqua ebraica. Questo momento è stato certamente tale che il giorno del Suo ingresso e della Sua uscita dal mondo sono lo stesso. La natività di Giovanni Battista è quando è perché la nascita di Gesù è quando è.

La biologia predilige le cose simmetriche, e qui c’è una simmetria gradita al mio intelletto, una simmetria di storia, teologia e biologia. Prima lamentavo sinceramente la perdita dei miei meravigliosi prodigi dell’infanzia, ora scopro che questa comprensione ha generato una meraviglia maggiore di fronte alla provvidenza di Dio.

È davvero cosa buona e giusta.

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