La vera amicizia si distingue dall’essere semplicemente “compagni” perchè ha caratteristiche uniche: ci spiega quali sono Don Luigi Epicoco. Lo fa nel suo libro “Marta, Maria e Lazzaro” (Tau editrice).
Preghiera e amici
Non è inverosimile pensare che nei momenti più difficili della vita di Gesù - premette il sacerdote - in cui sperimentava stanchezza e bisogno di riprendere fiato, Egli avesse due modalità per farlo. Queste modalità erano la preghiera e gli amici. «Penso che sia una indicazione bellissima per ciascuno di noi. Preghiera e amici sono due grandi antidoti alle nostre patologie esistenziali», afferma don Epicoco.
La comitiva
Forse anche noi, prosegue il sacerdote, vedendo come Gesù era amico, potremmo domandargli: “Insegnaci ad essere amici”. Rompendo quel nostro immaginario in cui confondiamo l’amicizia con la comitiva. Non basta stare accanto ad una persona per dire di esserle anche amico. E non basta nemmeno un legame giuridico in un’associazione, in un movimento, in una esperienza ecclesiale per dire che questo ci rende automaticamente amici. Essere amici è una caratteristica profonda di una relazione che non dipende tanto dai contenitori. Ma dalle nostra scelte interiori.
Un amico ti salva la vita
Questo è giusto dirlo perché confondiamo l’amicizia con la comitiva, rimaniamo delusi, perché le comitive non salvano la vita, un amico ti salva la vita, invece. Non è un legame esterno che dice che siamo amici di qualcuno, ma qualcosa di molto più profondo.
Il mio destino
Nell’amicizia non c’è in gioco solo il mio destino. Nell’amicizia, ad un certo punto, succede che ci interessa anche il destino dell’altro. C’interessa che fine fa l’altro, e non semplicemente che fine facciamo noi. Si è amici non quando ci si concentra esclusivamente sugli altri, né tanto meno quando ci si concentra solamente su noi stessi. Ma quando queste due cose cominciano a stare insieme.
Smussa i difetti
L’amicizia, dice Don Epicoco, è una scuola, una palestra in cui ci sono lati di noi che vengono smussati e lati di noi che vengono valorizzati. Solo in un’autentica relazione di amicizia i difetti trovano l’occasione che li forgia e che li smussa, e i talenti che sono seppelliti dentro ciascuno cominciano a emergere. Soltanto quando si è amici, si è se stessi. Quando non si è amici ad essere in relazione non siamo noi, ma le nostre apparenze.
Gratuità
Un’altra caratteristica dell’amicizia, conclude Don Epicoco, insieme all’autenticità è la gratuità. Che cosa significa sentirsi voler bene in maniera gratuità? Sapere che l’altro ti vuole bene non perché è interessato a qualcosa di te. Ma ti vuole bene a fondo perduto. A volte vogliamo bene alle persone perché stiamo cercando la loro conversione, anche quella è mancanza di gratuità. Dobbiamo imparare ad aver cura delle persone anche se non si convertiranno mai.
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