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Mal di schiena, postura e scoliosi nei bambini

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 17/12/21
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Che cos’è la scoliosi? Come si cura? E cosa fare in caso di piede piatto? Sono alcune delle domande che spesso i genitori rivolgono al proprio pediatra.

La postura dei bambini è infatti una delle preoccupazioni più frequenti delle mamme e dei papà: problemi di questo genere possono infatti influire sensibilmente sul benessere fisico e psicologico di bambini e bambine.

Questo numero di A scuola di salute ha l’obiettivo di essere una guida per i genitori alla postura, per fornire una serie di strumenti di consapevolezza che possano aiutare i genitori a comprendere meglio i possibili problemi e le soluzioni.
La prima parte del numero si concentra sulla scoliosi, sulle sue cause, sulla cura, sulla prevenzione.

Abbiamo pensato di preparare anche un elenco di domande frequenti con le relative risposte, per facilitare la consultazione e rendere più facile trovare la soluzione
ai propri dubbi.

Nella seconda parte, il numero si concentra sul dolore alla schiena, il piede piatto, il varismo o valgismo delle ginocchia. Anche in questo caso, l’obiettivo è fornire ai genitori una serie di strumenti pratici per orientarsi all’interno del mondo della postura dei
bambini.

La scoliosi e l'atteggiamento scoliotico

di Flaminia Frascarelli

La parola “scoliosi” deriva dal greco skolios (storto, incurvamento) e consiste in una deformazione tridimensionale della colonna vertebrale.

In altre parole, la linea al centro della schiena, invece di avere la forma di una “I”, ha la forma di una “C” o di una “S”. Quello che si verifica nella scoliosi è una flessione laterale della colonna vertebrale e, contemporaneamente, una rotazione delle vertebre che costituiscono la colonna.

Tipi di scoliosi e cause

Questa rotazione causa un sollevamento delle costole (nella parte della colonna che sta all’altezza del torace), che vanno a formare il cosiddetto “gibbo”.
In alcuni casi, la scoliosi può avere delle cause specifiche: esistono ad esempio le scoliosi congenite, dovute a malformazioni delle vertebre, le scoliosi collegate a rare malattie
genetiche (come la neurofibromatosi o la Sindrome di Marfan) e le scoliosi dovute a delle malattie del sistema nervoso.

Scoliosi idiopatica


Ma, nella maggioranza dei casi, si parla di “scoliosi idiopatica”, più frequente nelle femmine, per la quale non esiste una vera e propria causa conosciuta.
La scoliosi idiopatica può raramente iniziare nell’infanzia (la cosiddetta scoliosi infantile), ma più spesso si sviluppa all’inizio della fase puberale, quando cioè il bambino passa dall’infanzia alla adolescenza. Esiste poi anche una scoliosi dell’adulto, che di solito
costituisce un esito della scoliosi dell’adolescenza.

Come si fa diagnosi di scoliosi?

Le prime indicazioni sono spesso fornite dai genitori, che possono notare nei propri figli un’asimmetria del bacino (messa in evidenza dalla diversità con cui gonne e pantaloni “cadono” sugli arti inferiori), oppure deformità toraciche.

Anche gli insegnanti di educazione fisica, osservando il corpo dei ragazzi in movimento, frequentemente si sono rivelati buoni osservatori, e li hanno indirizzati da un medico in grado di valutare la gravità della scoliosi.

Dal pediatra agli specialisti

In ogni caso, la parola d’ordine è: niente panico!
Un professionista sanitario del settore ci aiuterà ad affrontare dubbi e paure nel caso in cui notassimo un’asimmetria o una curvatura importante della colonna, o se il bambino o il ragazzo riferisse un dolore alla schiena che dura a lungo.

Cosa farà il professionista sanitario davanti a un sospetto di scoliosi?

Esami per approfondire

Innanzitutto valuterà il bambino o l’adolescente con una visita generale, e controllerà la forma della colonna, sia in piedi, facendogli flettere il tronco sul bacino senza piegare le ginocchia, sia in posizione prona (cioè a pancia sotto).

Successivamente, potrà misurare il grado della rotazione con uno strumento denominato “scoliometro”. Se riterrà opportuno, il pediatra potrà inviare il bambino ad una visita specialistica, nel corso della quale potrebbero essere prescritti
degli esami radiografici.