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Come educare nella bellezza con i regali di Natale e dell’Epifania?

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Shutterstock | Yuganov Konstantin

Pilar Velilla Flores - pubblicato il 16/12/21

La venuta del Bambino Gesù a Natale e l'Epifania sono un'occasione per formare i nostri figli attraverso i regali che riceveranno in quei giorni

Nella sua conferenza presso la Fundación Universitaria San Pablo CEU, la dottoressa in Educazione e Psicologia Catherine L’Ecuyer ha offerto alcune idee per far prendere in mano a noi genitori le redini del nobile incarico che abbiamo come paggi dei Re Magi.

La conferenza è iniziata con una lettera indirizzata a Melchiorre, Gaspare e Baldassarre in cui si sottolineava l’importanza del loro lavoro per la vita di milioni di bambini e giovani.

Questa impronta nel momento presente si proietta anche verso il futuro. Come dice la L’Ecuyer, “quanti bambini hanno compreso la loro vocazione professionale dopo aver ricevuto i vostri regali! Quanti chef, piloti, veterinari, biologi, hanno visto il loro futuro professionale dopo aver ricevuto quella cucinetta, quell’aereo radiocomandato, il loro animale da compagnia o un kit di esperimenti!”

Non educano solo i genitori e gli insegnanti. Educa soprattutto l’ambiente

È bene che noi genitori assumiamo il nostro ruolo come educatori principali dei nostri figli, perché come indica l’esperta “non educhiamo solo noi genitori con la parola e con l’esempio, e non educano solo gli insegnanti con le lezioni e i compiti. Educa anche, e soprattutto, l’ambiente”.

LETTER

Noi genitori competiamo con l’ambiente, che trascina. In un mondo immerso negli schermi, risulta sempre più difficile educare i bambini nel mondo reale. Competiamo anche con la moda, o con altre famiglie che ci anticipano comprando determinati prodotti.

Fare regali al bambino in base alla sua natura di bambino

La L’Ecuyer sottolinea il fatto che quando i Re Magi hanno adorato il Bambino Gesù Gli hanno offerto in dono oro, incenso e mirra, in base alla Sua natura divina, e ora chiede ai Re Magi che ai bambini si offrano doni conformi alla loro natura di bambini, senza bruciare le tappe.

È tipico dei bambini chiedere in continuazione, senza fermarsi a pensare alla convenienza di ciò che chiedono, ed è lì che noi genitori dobbiamo agire e soppesare se quello che desiderano è adeguato da far entrare a casa.

I saggi consigli di Catherine rivelano che “la natura del bambino è la stessa di mille anni fa. Quello che è cambiato in modo frenetico è l’ambiente, che atrofizza la loro sensibilità impedendo loro di stupirsi davanti alla bellezza”.

Il segreto sta nel custodire la sensibilità dei nostri figli

“La sensibilità”, sostiene la L’Ecuyer, “è come una specie di onda che permette allo stupore di sintonizzarsi con la bellezza”.

Esistono quattro fattori che anestetizzano la sensibilità:

  • la velocità,
  • l’intensità,
  • gli stimoli stridenti,
  • la violenza.

Di fronte a questo bombardamento di stimoli, la sensibilità si abbassa, e si alza la soglia del sentimento.

Per alleviare questo gap che si genera, avremo bisogno di stimoli sempre più forti, più violenti, più intensi e più rapidi.

Quando il bambino torna alla vita reale, tutto lo rende impaziente e lo annoia.

BOOK

5 azioni per custodire la sensibilità

L’oratrice ha proposto cinque azioni per “blindare” la sensibilità dei nostri figli:

  • Non andare nei centri commerciali per imbucare la letterina ed evitare i cataloghi di giochi, che devono passare dalla cassetta delle lettere alla spazzatura. È bene portare invece i bambini nelle libreria e nella natura perché si ispirino in base ai loro talenti e interessi.
  • Riscoprire la realtà quotidiana come un luogo privilegiato per l’apprendimento. Tornare ad attività lente, che richiedano pazienza: lettura, giochi da tavolo, conversazione, costruzioni, pesca, bricolage… Attività che hanno bisogno di due mani e cinque sensi.
  • Offrire ambienti semplici e belli, sobri, con poche cose. Meno giochi con pile e tasti. È il bambino che deve mettersi in moto attraverso il gioco, non il contrario.
  • Presentare il mondo in 3 dimensioni più attraente rispetto a quello piatto degli schermi. Essere più presenti come genitori.
  • Regalare cose belle. Secondo, i greci, la Bellezza con la maiuscola è l’espressione visibile della Verità e della Bontà. È bello, qundi, tutto quello che si adatta alle leggi naturali dell’infanzia.

Riassumendo, la lettera di Natale non ha l’ultima parola. Bisogna filtrare lo scritto scegliendo il regalo in base a quanto abbiamo detto in questo articolo, e in questo modo sicuramente non si sbaglierà.

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