Umanamente parlando, nessuno avrebbe immaginato che Sébastien, figlio unico timido e introverso, cresciuto in una famiglia indifferente alle questioni della fede, avrebbe un giorno scelto di consacrarsi a Dio:
Nessuna questione esistenziale turbava il giovanotto, che conduceva un’esistenza tranquilla: mentre si avviava a diventare architetto paesaggista, uno dei suoi zii – molto scosso da un pellegrinaggio al santuario mariano di Medjugorie, in Bosnia-Herzegovina –, lo incitò ad andarci. Per non dargli un dispiacere, Sébastien lo ascoltò: un viaggio turistico con una spruzzata umanitaria (presso campi profughi e orfanotrofi) val bene una messa!
Toccato dalla presenza divina
E appunto, quando arrivò sul posto, il 23 dicembre 2002, fu obbligato a barrare la casella “messa”. La chiesa parrocchiale era stracolma, la liturgia cominciò e la prospettiva di restare in piedi per un’ora cominciava a incupire il suo umore. Al momento della consacrazione, quando tutta l’assemblea s’inginocchiò ai banchi, un fiotto di lacrime ebbe la meglio su Sébastien. Fiotto che non accennò a smorzarsi per tutto il soggiorno sul posto:
Non fu più, quello, lo stesso uomo che rientrò in Francia:
Dalla conversione alla consacrazione
Nel 2003, Sébastien è tornato più volte a Medjugorie: la sua nuova fede si faceva densa e lo appagava. Nel 2004 ci portò la sua fidanzata, Isabelle, che ne tornò ugualmente trasformata. È stata lei a individuare la vocazione che germinava nel cuore di lui, il quale da parte sua le parlava di matrimonio:
Ordinato prete nel 2011, nella cattedrale di Sainte-Croix in Orléan, padre Brière non manca mai di proporre ogni anno ai suoi parrocchiani un pellegrinaggio sui luoghi della sua conversione. Nel 2018 è stato nominato rettore della basilica di Notre-Dame de Cléry (Loiret), dove dal XIII secolo una statua della Vergine dalle virtù miracolose attrae pellegrini. Pare che ci sia sempre di mezzo la Madonna…
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]