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La Vergine della Dolce Attesa ricorda la venuta del Bambino Gesù e la difesa della vita

VENEZUELA

@GuardianCatolic

Ramón Antonio Pérez - pubblicato il 09/12/21

La sua festa si celebra il 15 maggio ed è considerata “Patrona delle madri che aspettano un figlio”, ma durante l'Avvento acquista un significato speciale per l'attesa del Bambino Gesù

La bella immagine di Maria incinta ha un nome: Vergine della Dolce Attesa, della Dolce Speranza o Vergine Incinta. La sua festa si celebra il 15 maggio ed è considerata “Patrona delle madri che aspettano un figlio”, ma nel periodo dell’Avvento, che conduce al Natale, acquista un significato speciale per l’attesa del Bambino Gesù

La Vergine della Dolce Attesa è un’invocazione mariana che rappresenta il momento in cui Maria è incinta. Ricorda anche il cammino verso il Natale o l’arrivo di Gesù, il Redentore del mondo, per celebrare la speranza di un nuovo inizio.

Per questo, è un’invocazione che accompagna come figura principale la corona di Avvento in molte chiese e case. Il suo messaggio a favore della vita è chiaro: sono incinta e darò alla luce il mio bambino, me ne prenderò cura e lo amerò molto.

La giovane incinta, pur sapendo chi porta in grembo, non agisce con prepotenza. “Piuttosto, il grande insegnamento di Maria è l’umiltà”, dice padre José Antonio Barrera Ruiz dal santuario di Nostra Signora di Copacabana a Guarenas (Venezuela).

Lì, dalla prima domenica d’Avvento, l’immagine della giovane incinta è stata intronizzata accanto alla corona d’Avvento. Vedere la statua nella seconda settimana che porta al Natale fa sì che la gioia della prossima nascita di un bambino pervada tutto l’ambiente.

“Parte della missione di Maria è portare al mondo Gesù per proteggerlo, nutrirlo e dargli l’affetto che solo una madre può dare. Fa parte della missione in base a quello che insegnano i Vangeli”, ricorda il sacerdote.

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La gravidanza straordinaria di Maria

Basandosi sul Vangelo di San Luca, il sacerdote venezuelano ricorda come sia avvenuta la gravidanza straordinaria della giovane ebrea: “Quella di Maria è avvenuta circa sei mesi dopo la gravidanza di sua cugina Elisabetta, che era in età molto avanzata”.

L’Angelo Gabriele le ha detto: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”, cita.

Poi ricorda la lettura: “Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine»”.

“Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”. Quello è il bambino che attende e che nascerà tra qualche settimana per la gioia di tutti.

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Un’opportunità di pensare alla vita

Secondo il sacerdote, vicario generale della diocesi di Guarenas, l’incontro dell’Angelo Gabriele con Maria significa il rispetto della vita, dei bambini non ancora nati e in generale di tutta l’umanità. “Significa l’amore di Dio per ciascuno di noi e il Suo desiderio che il Figlio Unigenito diventi uno di noi tranne che nel peccato, per donarci la salvezza”, ha dichiarato nella sua conversazione con Aleteia.  

“Questa immagine di Maria nella Dolce Attesa significa per noi cristiani un’opportunità di pensare alla vita. È anche l’atteggiamento vigile e attento che aspetta con gioia l’arrivo di nostro Signore”, ha affermato padre José Antonio Barrera circa questa devozione nel contesto dell’Avvento.

“La vita è un dono di Dio, un regalo perché ne siamo promotori e difensori dal concepimento alla morte naturale”, sostiene. “È anche un’opportunità di pensare alla famiglia e di curarla, perché è il santuario per la vita, una chiesa domestica che trasmette la fede ai figli”.

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Sulla Dolce Attesa di Maria

José Antonio Barrera rafforza le basi teologiche contenute nella Dolce Attesa di Maria, sostenendo che alcune si possono trovare nell’Antico Testamento, altre nel Nuovo Testamento, in cui si descrivono momenti della sua vita nei Vangeli.

“Oltre all’Annunciazione come ricordata in Luca 1, 26-38, c’è la Visitazione alla cugina Elisabetta (Luca, 1, 39-45). Sei mesi prima di Maria e a un’età avanzata, Elisabetta concepì Giovanni Battista, il precursore di Gesù”, ha affermato.

Un terzo aspetto è il riferimento al censimento, che doveva svolgersi nelle città di origine. Giuseppe doveva salire dalla Galilea, dalla città di Nazaret, alla Giudea, alla città di Betlemme, perché era membro della casa di Davide. Maria era incinta, e Gesù è nato a Betlemme (Luca, 2).

C’è anche un quarto dettaglio nel caso di Maria incinta, che rappresenta la vittoria della vita sulla morte, come raccoglie il Libro dell’Apocalisse al capitolo 12:

“Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. (…) Ella partorì un figlio maschio, il quale deve reggere tutte le nazioni”.

“Anche questa è una figura biblica di Maria incinta; di Maria che è sul cammino della Vita Eterna, verso la salvezza che verrà da suo Figlio”, ha concluso José Antonio Barrera.

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