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San Nicola di Bari: le due feste, i prodigi sui bambini, la sepoltura in Italia

SAN NICOLAS

Shutterstock | jorisvo

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 06/12/21

Il 6 dicembre la chiesa omaggia il santo originario dell'Asia Minore. Ma non è l'unica festa (e neppure la principale) a lui dedicata

San Nicola di Bari è venerato sia nella Chiesa cattolica che in quella ortodossa e nella Comunione anglicana. È il santo patrono della Russia, dei bambini e dei ladri (presumibilmente redenti!), solo per citarne qualcuno, e varie città lo reclamano come proprio.

Nacque e visse in Asia Minore

San Nicola naque a Parara, in Licia, in Asia Minore, ma in seguito venne nominato vescovo di Myra, una città nella stessa provincia. Una fonte del VI secolo infatti di “Nicola di Myra in Licia” come uno dei partecipanti al Concilio di Nicea del 325. Myra, allora, è la città di cui era vescovo, ma Bari? Non è il luogo in cui è nato, ma quello in cui è sepolto.

BARI ST NICHOLAS
La cripta di San Nicola a Bari.

I mercanti e il legame con Bari “post mortem”

Già all’inizio del Medioevo, Bari era una delle città più importanti della penisola italiana, e per questo era l’obiettivo di varie grandi potenze che la circondavano. Nell’arco di 200 anni, il controllo della città passò da un califfato musulmano all’Impero bizantino e poi al nobile normanno Roberto il Guiscardo. Nel 1087 un gruppo di normanni nobili e mercanti di Bari visitò Myra e il monastero in cui erano conservate le reliquie di San Nicola. Visto che era il patrono dei marinai e dei viaggiatori, vollero portare con sé le sue ossa. Anche se non impiegarono i mezzi più cristiani allo scopo, custodirono le reliquie del santo, portandole a Bari.

Qui il culto nei suoi confronti si diffuse. Fu costruita una basilica in suo onore (Aleteia, 19 dicembre 2016).

Perchè è patrono degli scolari?

E’ patrono degli scolari per i suoi prodigi compiuti nei confronti di fanciulli. Tra le molte leggende è infatti celebre quella dei tre scolaretti che un feroce macellaio di Mira aveva sgozzato e messo in salamoia, come porcellotti. Il Santo compì la strepitosa resurrezione dei tre fanciulli, convertendo, per giunta, anche il macellaio.

L’episodio ha dato origine a canti popolari, poco noti ma spesso suggestivi, dei quali citiamo quello raccolto e riportato da Gerard de Nerval nelle “Figlie del fuoco“.

San Nicola e i tre bambini

“Volete un pezzo di prosciutto?”

“Non ne voglio, mi sembra brutto”

“Volete un pezzo di vitello?”

Non ne voglio, non è bello!

Voglio proprio il salamino,

che sta a salare da sette anni!

Quando il macellaio lo senti,

fuori dalla porta se ne fuggi.

“Macellaio, macellaio, non fuggire,

pentiti, Dio ti perdonerà.”

San Nicola posò tre dita

sull’orlo del salatoio.

Il primo disse: “Ho dormito bene!”

Il secondo disse: “lo pure!”

Rispose il terzo: “Credevo d’esser già in paradiso!”.

La festa in Italia

Il 6 dicembre San Nicola si festeggia in diverse località italiane. La festa principale è a Bari, e quest’anno, si è svolta dopo la messa a porte chiuse e lo stop a tutti gli appuntamenti di un anno fa. 

Si sono tenute misure legate alla situazione Covid, con gli accessi contingentati in Basilica e la processione sostituita con il passaggio in auto della statua.

Un rito caro ai baresi, al quale tanti hanno partecipato (nei limiti, appunto, degli accessi consentiti), nonostante la pioggia (Bari Today, 6 dicembre 2021).

La festa in Europa

In Italia, San Nicola viene celebrato anche ad Albanero di Leonessa, a Cansano (6 dicembre e 26 giugno), a Capitignano, a Cardinale, ad Anoia Inferiore e in molte altre cittadine.

La principale festa dedicata a San Nicola di Bari è quella del 19 dicembre, che si festeggia soprattutto in tutta l’Est Europa e nelle chiese ortodosse(Il Sussidiario, 6 dicembre 2019). 

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