Il veleno dell’infedeltà s’insinua in modo insidioso, discreto, quasi scusabile. Un gesto alquanto prolungato, uno sguardo che la dice lunga, un fatto che si preferisce non condividere col proprio coniuge, sono altrettanti primi segnali di un interstizio che si apre fra gli sposi. Arriva la tentazione e… la porta dell’infedeltà va a socchiudersi ancora un poco, senza rumore, poco a poco… oppure verrà richiusa con coraggio, in caso anche con eroismo?
Il primo aspetto dell’infedeltà è l’altro: l’altro fuori dalla coppia. Quell’altro che sfiora discretamente il braccio della moglie altrui, quell’altra che usa il suo fascino per attrarre su di sé gli sguardi del marito altrui. Ci si vede per un caffè, niente di grave… ma nessuno dei due coniugi lo racconterà all’altro, a sera, raccontandosi la giornata.
Perché questi non-detti? Perché questi piccoli segreti? Che cosa c’è in questa relazione con un terzo, che gli sposi non possano dirsi? Sono segnali che fanno tintinnare i primi allarmi dell’infedeltà: un altro è entrato nella coppia e comincia ad allentare i vincoli coniugali. Attenzione. Piuttosto che giocare col fuoco, godersi il friccicore delle prime emozioni, non sarà meglio di frapporre una decisa distanza per darsi il tempo di vederci chiaro nella propria anima e nelle proprie intenzioni?
La seconda sfaccettatura dell’infedeltà è dunque un messaggio a sé stessi: non bisogna certo addossare tutta la colpa ai terzi incomodi. Che cosa vogliono dire queste primizie d’infedeltà? Bisogno di attenzione, di riconoscimento, di tenerezza? Stanchezza nella coppia? Il peso dei bambini, per cui si vagheggia la soavità dell’essere donna e uomo prima che genitori? Che cosa si va a cercare fuori dalla coppia? Quali speranze o attese vengono portate da questa persona estranea? Quali barriere si sono create in seno al matrimonio perché si nutra il proposito di estromettere deliberatamente il coniuge dalla conoscenza di fatti e/o persone e lasciare così campo libero a chi si avvicina un po’ troppo?
L’infedeltà comincia ad annidarsi nei dettagli più piccoli: per sgominarla tutto sta nel lasciare che vengano alla luce e che si dissolvano i piccoli errori personali. Così le piccole crepe della coppia verranno colmate prima che s’ingigantiscano al punto da non essere più riparabili.
Uomo e donna sono creati a immagine di Dio, e il Signore è fedele in ogni cosa. A ciascuno spetta poi armarsi per resistere alle debolezze della carne, tanto nelle situazioni di evidente seduzione quanto nei piccoli discreti dettagli del quotidiano, per essere fedeli in tutto e trovare la pienezza di Dio.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]