Il Terzo Comandamento recita: “Ricordati di santificare le feste”, e noi cristiani dovremmo farlo ogni settimana dedicando la domenica al Signore.
Ma perchè proprio la domenica, e non un altro giorno, è considerato "giorno del Signore"? E poi perchè dovremmo vivere nell' "attesa della domenica"?
Ci aiuta a rispondere a queste domande il cardinale Angelo Comastri, che ne parla nel libro “23 Cardinali commentano il Catechismo della Chiesa Cattolica”, curato da Marco Italiano (ed. Tau Editrice), disponibile dal 29 novembre 2021.
Simbolo della perfezione
«Chiediamoci subito - premette Comastri - che cosa è la festa e qual è il suo senso e il suo scopo? Andiamo alla sorgente, andiamo al libro della Genesi».
Quale messaggio si nasconde dietro queste parole? Secondo Comastri «bisogna tenere presente che gli autori ispirati si servivano spesso del simbolo dei numeri. Orbene, il numero 6 era il simbolo dell’imperfezione, mentre il numero 7 era il simbolo della perfezione».
Il sesto giorno e la Creazione
Fatta questa premessa, osserva Comastri, bisogna tornare al racconto della creazione. «L’uomo (= l’umanità, cioè l’uomo e la donna) viene creato per ultimo e, quindi - prosegue il cardinale - è il vertice della creazione. Infatti nell’uomo Dio imprime un marchio particolare, una particolare somiglianza con se stesso (l’uomo, infatti, è l’unica creatura del mondo materiale con la capacità di pensare e di amare in senso pieno: e, in questo, l’uomo ha una particolare somiglianza con Dio)».
«Ma, attenti bene, l’uomo è creato nel sesto giorno. Cioè, la sua somiglianza con Dio è fragile. E, pertanto, l’uomo deve continuamente tornare ad appoggiarsi su Dio per essere veramente se stesso. Cioè, deve vivere il settimo giorno, il giorno del ritorno al Signore e del recupero della somiglianza con Dio».
Il giorno della Risurrezione
Infatti, ammonisce il cardinale Comastri, «il marchio di somiglianza può corrompersi e diventare una caricatura!».
«Per noi cristiani, il settimo giorno è la Domenica, cioè il giorno della Risurrezione di Gesù, perché, in Gesù Risorto, Dio ha portato a compimento il recupero, la salvezza dell’umanità: Gesù Risorto, infatti, è l’inizio della nuova umanità liberata dal peccato e dalla morte».
«Noi stiamo andando, stiamo camminando verso Cristo Risorto, verso i cieli nuovi e la terra nuova, di cui parla l’Apocalisse».
Ecco perchè «viviamo nell’attesa di questo giorno (“Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Risurrezione nell’attesa della tua venuta”)». Ma, nell’attesa, noi cristiani dobbiamo continuamente recuperare la fede, alimentare la speranza, nutrire la carità. Come?
«Attingendo olio nel settimo giorno, nel giorno del Signore, nella Domenica! Come? – Partecipando alla Santa Eucaristia con l’ascolto della Parola e il nutrimento spirituale della Santa Eucaristia!».