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Arte e Viaggi
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Il Sentiero di Maria: in pellegrinaggio al santuario più audace d’Italia

Madonna della Corona Sanctuary

© xbrchx - Shutterstock

Les pèlerins peuvent accéder au sanctuaire grâce à un grand escalier aménagé dans la roche.

Paola Belletti - pubblicato il 08/11/21

Questo è l'anno giubilare del Santuario della Madonna della Corona, fondato 500 anni fa, sulla parete rocciosa del massiccio del Monte Baldo, in territorio e diocesi veronese. In occasione di questo anniversario è nato il Sentiero di Maria, una via per i pellegrini di oggi nel solco dei cammini del passato.

E’ nato ed è stato da poco inaugurato Il Sentiero di Maria:

(…) una Via di Pellegrinaggio che parte dall’antichissima Basilica di San Zeno nel cuore della città di Verona e arriva al Santuario Madonna della Corona, il più ardito d’Italia sul Monte Baldo a 774 metri sul mare, meta di pellegrini dagli inizi del XVI secolo.

Il Sentiero di Maria

Un pellegrinaggio antico e nuovo

E’ un vero e proprio cammino, che è nato camminando.

Fa parte dei Cammini della Corona, una rete di vie che partono da diversi punti alle pendici del Monte Baldo, il massiccio che separa il Benaco dalla Val d’Adige. Da ognuno di questi lembi, come lungo la veste di Maria, si sale, piano piano, fino al Santuario più ardito d’Italia, la Chiesa impossibile incastonata nella roccia a picco sulla valle. Questo pellegrinaggio ricorda direttamente i tratti tipici della Vergine, Lei che è umile e alta più che creatura e che per noi è, anche ora, forse ancora più adesso, di speranza fontana vivace.

Finché siamo qua, giuso intra’ mortali, è di speranza che abbiamo sete.

Il Monte Baldo e il lago di Garda

Per chi abita sul lago di Garda, come me, la vista del Monte Baldo è necessaria, rassicurante e stupefacente allo stesso tempo; il suo profilo è sempre lo stesso, ma la sua livrea cambia a seconda degli umori del cielo e dell’intensità di sole e vento.

Può stingersi fino quasi a sparire nel cielo bianco nebbia o nubi basse; può stagliarsi verdissimo, netto nei profili, improvvisamente aggressivo quasi fosse davvero un vulcano (che invece non è!). Dopo una tempesta di quelle giuste che si abbattono senza troppi complimenti sui nostri paesi è capace di diventare di un azzurro tanto intenso da far impressione; e se vuole vestirsi di un grigio quasi nero sotto cappelli di nubi cariche di pioggia. Già adesso, con un novembre appena inaugurato, all’improvviso si copre di bianco sulla cima perché la neve arriva in fretta e spesso in fretta se ne va. Prima di cedere al buio, la sera, come ultimo abito sceglie il rosa e infine si ritira nella notte che sulla sua superficie sembra densa come petrolio.

Conquistare il nostro massiccio dal lato della Val d’Adige per raggiungere quella Basilica Santuario è un’esperienza che consiglio a tutti; in molti, singoli, coppie, gruppi e movimenti già lo fanno e ne coltivano la tradizione; l’iniziativa del Sentiero vuole raggiungere ancora più persone e dare ancora più visibilità ad una pratica il cui valore prosegue crescendo da secoli nella tradizione del popolo cristiano.

Tutta la fatica che serve per arrivare in alto

Qualche anno fa, con un gruppo di amici che ogni primo sabato del mese compie il pellegrinaggio partendo da Brentino, lo abbiamo fatto con tutta la nostra famiglia, per un sentiero che diventa in fretta impervio e ripido. Ludovico, incapace di mantenere la posizione seduta e persino quella sostenuta da un marsupio, è stato portato in braccio dagli uomini della compagnia, a turno, senza (quasi) mai un lamento.

Maria, pellegrina con noi

Ecco a cosa serve dunque questa iniziativa: a moltiplicare le storie personali, intime, di fede, di coraggio, di tenacia, di preghiera e confidenza con la Madonna, la sola compagna di viaggio irrinunciabile per l’itinerario di cui non dobbiamo sbagliare la meta, quello verso Cristo e la sua salvezza.

Il logo del Sentiero, potente sintesi simbolica

Il logo originale realizzato per il Sentiero sintetizza nel segno grafico della M maiuscola il Santo Nome di Maria e insieme allude alla corona dei monti a cui è aggrappato il Santuario; la stella richiama al titolo mariano di Stella mattutina e alla Gerusalemme celeste; il segno grafico tra i vertici della M e le vette dei monti allude al sentiero che serpeggia per le valli ai piedi della basilica e al fiume Adige che il pellegrino si trova a costeggiare per lungo tratto.

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Logo il Sentiero di Maria, Powered by Logotomica

Il progetto del Sentiero

Il 26 ottobre presso la Sala Capitolare della Basilica di San Zeno è stato presentato e inaugurato ufficialmente il progetto:

un itinerario dedicato ai pellegrini che unisce la Basilica del Patrono veronese al Santuario diocesano di Madonna della Corona sul Monte Baldo. Una nuova proposta per coloro che da sempre raggiungono il Santuario a piedi e per chi desidera vivere un’esperienza rigenerante di cammino lento e di fede, uno dei primi frutti del Giubileo del Santuario  che da settembre 2021 a settembre 2022 celebra i suoi 500 anni di storia e fede popolare con la possibilità di ottenere l’Indulgenza Plenaria a quanti vi si recano.

L’Adige

Le tappe

La prima tappa, da Verona a Bussolengo:

Il Sentiero di Maria inizia dalla Basilica di San Zeno, patrono di Verona, e si snoda lungo le sponde verdeggianti del fiume Adige, seguendone l’ansa e lo scorrere placido delle acque che conducono fino a Pescantina. Da lì, il cammino porta al Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso di Bussolengo.

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Grafica Il Sentiero di Maria, Logotomica

La seconda tappa da Bussolengo a Rivoli Veronese

Il cammino riprende dal Santuario mariano di Bussolengo e risale l’argine sinistro del fiume Adige in direzione di Ponton di Sant’Ambrogio, accompagnato dal mormorio delle acque e dall’arte ricca di fede delle chiesette medievali che continuano a sorprendere e incuriosire il pellegrino. Attraversato il fiume e raggiunta località di Gaium s’inizia a salire per raggiungere la ventosa Rivoli Veronese.

La terza tappa in tre varianti: da Rivoli Veronese a Spiazzi, da Rivoli V. a Madonna della Corona sentiero CAI; da Rivoli V. a Madonna della Corona in bici o a piedi

1-Da Rivoli V.se si scende al monumento napoleonico per poi risalire verso Zuane e costeggiare il fianco orientale della piana di Caprino, lungo le frazioni pedemontane e di mezza montagna di Ruina, Lubiara, Pozza Gallet, Masi, percorrendo l’antica strada Cavalara, fino a raggiungere le creste del Monte Cimo presso il Forte, por poi ridiscendere a Spiazzi e da lì al Santuario. Il percorso sale dolcemente, sempre su strade sterrate o secondarie, consentendo a tutti di raggiungere facilmente il Santuario in circa 5 ore di cammino.

2- Questo percorso è consigliato ad escursionisti esperti della montagna e dotati di calzature appropriati. Si sale alla Corona sul sentiero CAI n. 71, lungo il versante atesino del Monte Baldo, in un ambiente selvaggio, sempre ombreggiato e di grande impatto naturalistico, con panorami sempre più ampi sulla valle. Si procede in modesta pendenza da Canale al Monte Cordespino e Pozza Gallet fino al Sentiero della Speranza, passando sotto il bordo roccioso del Monte Cimo.

3- A Rivoli V.se è possibile noleggiare una bici per raggiungere Brentino Belluno pedalando lungo la ciclovia dell’Adige-Sole e fare sosta nelle località di Canale, Cristo della Strada e Preabocco. Una volta raggiunto Brentino e depositata la bicicletta si raggiunge il Santuario salendo per lo storico Sentiero della Speranza. (cfr sito Il Sentiero di Maria)

Ogni tappa consta di circa 15-18 chilometri ed è un percorso su strade secondarie, lungargini, sentieri di montagna e consente di entrare in contatto con la storia e la cultura del territorio oltre che con sé stessi, grazie ai ritmi lenti e cadenzati del cammino senza gli eccessi dei rumori urbani.

Un cammino nato da chi cammina (e corre)

Il Sentiero di Maria è nato camminando, con il fine di riscoprire vie che esistono da secoli per collegarle tra loro in un percorso unitario (…).  
Il progetto prende avvio sulla spinta dell’associazione Noi Corriamo da Dio che organizza pellegrinaggi da Verona al Santuario. Grazie al coordinamento della Segreteria Pellegrinaggi e al supporto dell’Ufficio Turismo, Tempo Libero e Sport della Diocesi di Verona.  C’è anche una guida cartacea “Il Sentiero di Maria”, collegata al sito internet www.sentierodimaria.it due strumenti che si completano a vicenda per accompagnare il  pellegrino lungo tutto il cammino con narrazioni precise, tracce GPS e podcast audio “Una voce amica”.

L’Adige

La visita di Giovanni Paolo II

Chi, stremato e contento, giungesse dopo una lunga gradinata all’ingresso della Basilica, non mancherebbe di notare i segni del passaggio dell’allora Santo Padre, Giovanni Paolo II che nel 1988 insignì il santuario già amatissimo del ruolo di basilica minore.

Vi si trova anche nei pressi dell’ingresso la preghiera scritta dallo stesso pontefice per le madri tentati di abortire o che hanno ceduto all’aborto; anche sui loro cuori, così profondamente trafitti, il Santo chiedeva già allora il balsamo della Misericordia di Dio.

La Charta peregrini

Per chi compie questo pellegrinaggio è possibile ricevere un attestato ufficiale rilasciato dal Santuario per attestare l’avvenuta esperienza di fede e cammino.

I pellegrini che raggiungono il Santuario con un cammino di almeno 25 km a piedi e 100 km in bicicletta, possono richiedere la CHARTA PEREGRINI dei Cammini della Corona. Si tratta di un documento personale, rilasciato dal Santuario, sul quale far apporre dei timbri che testimoniano il passaggio presso parrocchie, chiesette, bar, alloggi ecc. I timbri indicano le soste che il pellegrino sta facendo.

Il Sentiero di Maria

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