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La basilica di San Francesco d’Assisi: dall’Inferno al Paradiso (FOTO)

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Maria Paola Daud - pubblicato il 08/11/21

Il luogo in cui ha voluto essere seppellito il santo dei poveri

Visitare la basilica di San Francesco d’Assisi è un’esperienza davvero indimenticabile, perché si sente la presenza del santo in ogni angolo e anche per i paesaggi spettacolari che la circondano.

Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, la basilica è costruita nel luogo in cui il santo volle essere seppellito, su una collina chiamata in epoca medievale “Collis Inferni” (collina dell’Inferno) perché vi venivano sepolti i condannati a morte dopo le esecuzioni pubbliche. Venne poi posta la prima pietra per costruire la basilica, e da allora la collina venne rinominata “Collis Paradisi”.

La costruzione iniziò nel 1228, dopo la proclamazione della santità di Francesco ad appena due anni dalla morte, e si concluse nel 1253, grazie alle donazioni che giungevano da tutto il mondo.

La basilica è una fusione di stili architettonici romanico e gotico e ha un livello superiore e l’altro inferiore.

La Basilica Superiore

La basilica superiore è ornata nella facciata da un grande rosone con i simboli dei quattro evangelisti. L’interno è illuminato e sobrio. Al lato destro si trova la Loggia delle benedizioni, dove un tempo veniva mostrato ai fedeli il Velo santo della Vergine donato alla basilica dal principe Tommaso Orsini nel XIV secolo.

Tutta la basilica superiore è arricchita da magnifiche vetrate medievali e importanti affreschi, tra cui le 28 scene che raccontano la vita di San Francesco, basate sulla Leggenda maggiore (la biografia del santo scritta da San Bonaventura), preziosissimi dipinti attribuiti a Giotto.

La Basilica inferiore

La basilica inferiore è invece più scura e silenziosa. Chi entra vi può cogliere immediatamente un’atmosfera di grande pace e spiritualità, che invita alla meditazione. Non potrebbe essere altrimenti, visto che qui si trova la cripta con i resti di San Francesco.

Davanti alla tomba c’è una lampada a olio sempre accesa. L’olio viene donato ogni 4 ottobre, festa del santo, da una delle regioni italiane.

Chi visita la tomba del santo può accendere una candela e scrivere una preghiera. Intorno alla tomba ci sono anche i resti dei suoi discepoli, i beati frate Angelo, frate Masseo, frate Rufino e frate Leone.

È importante visitare anche la Cappella delle Reliquie, in cui si possono trovare ad esempio l’abito del santo, i suoi sandali e la pelle che evitava che il sangue del costato macchiasse la tunica, il corno d’avorio dono di al-Malik al-Kamil, sultano d’Egitto, nel 1219, e il testo originale della Regola francescana, considerata la Magna Charta del movimento francescano.

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