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La risposta in Dio alla tragedia di una scuola che sconvolge il mondo

MADRID

@EmergenciasMad

Benito Rodríguez - pubblicato il 05/11/21

La tremenda morte di una bambina di 5 anni, forte testimonianza di fede e amore di molte famiglie cattoliche di Madrid

Come una famiglia. Tutti uniti. Sostenendosi in Dio. Solo così si sta sopportando la tragedia che vive la scuola Montealto di Madrid (Spagna). Questo giovedì, uscendo dall’istituto, una madre ha sbagliato manovra con la macchina e ha investito tre bambine, di 12, 10 e 5 anni. La più piccola è morta, le altre due sono in condizioni gravi.

La madre della bambina defunta ha potuto abbracciare la sua piccola quando era ancora in vita e dirle che l’amava. Poi, mentre la bimba intraprendeva il suo viaggio verso il Cielo nonostante i tentativi di rianimazione, ha abbracciato e consolato la madre che conduceva il veicolo.

La reazione di tutta la scuola a un giorno dalla tragedia si può comprendere solo tenendo conto di un profondo radicamento nella fede.

L’esempio della madre

Il dolore è tremendo. Decine di bambini e di genitori erano presenti all’uscita dalla scuola. Molte persone hanno assistito all’incidente, all’arrivo di Polizia e ambulanze e ai tentativi di rianimazione della bambina. Il sacerdote della scuola è arrivato in tempo per impartirle l’estrema unzione.

La scena non si cancellerà mai dalla memoria, ma quei momenti di angoscia e incertezza hanno fatto sì che tutti volgessero lo sguardo a Dio. L’esempio della madre della bambina morta ha colpito tutti, come riferiscono altri genitori in questo tweet:

Il coraggio e la risposta

Il coraggio caratterizza tutta questa vicenda drammatica. Il coraggio delle studentesse, che per prima cosa sono corse a cercare il presbitero.

Il coraggio di una madre che ha visto l’accaduto e si è messa a fare la respirazione bocca a bocca cercando di far sì che la bambina non morisse. Quello di altri genitori che sono subito corsi all’ospedale più vicino cercando dei medici, e quello delle madri colpite che si sostenevano nel momento peggiore della loro vita.

Una folla di giornalisti si accalcava alle porte dell’istituto. Domande su domande, ma le risposte di qualsiasi persona intervistata – ogni genitori, ogni insegnante – andavano sempre nella stessa direzione: “Non ci resta che pregare, unirci in preghiera a quelle famiglie”.

Non era una risposta preconfezionata, ma la constatazione reale, dalla lacerazione più profonda, che di fronte a un dolore così immenso non resta che abbandonarsi tra le braccia del Signore e di Maria. Mettersi sotto la loro protezione. Per questo tanti genitori e tanti allievi della scuola, sui loro account privati di Whatsapp, mostrano oggi questa foto accanto a Maria.

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Un familiare della bambina defunta ha scritto questo messaggio, arrivato ai telefoni di tutti i genitori:

“Grazie a tutti, famiglia. Oggi splende il sole perché un angioletto paffuto è entrato in Cielo, ed è già con i nostri cari lassù per prendersi cura di noi, quindi non smettete di chiederle delle cose, perché qui ci sono molte intenzioni da realizzare. Vi vogliamo bene”.

Catena di preghiera con un Rosario

È alla preghiera che si ricorre per la bambina scomparsa, quelle ferite e per la madre che ha provocato l’incidente letale, che è completamente distrutta.

Migliaia di Madrileni, non solo legati alla scuola, si stanno unendo all’iniziativa di recitare un Santo Rosario.

Questo venerdì nella scuola è stata una giornata di preghiera. Il Santissimo è stato esposto su un altare pieno di fiori, e genitori e allievi hanno pregato e in seguito riferito di non essersi mai sentiti tanto uniti, come una famiglia.

Montealto è una scuola di Fomento, rete di scuole e università con identità cattolica legate all’Opus Dei. Il senso di appartenenza non si limita a ogni centro, legandosi a una forma di educazione. È una famiglia più ampia. Molti ex alunni dei vari istituti di Fomento hanno inviato corone di fiori, e tutti si sono uniti alla preghiera.

La poesia “Da madre a Madre”

Quanto è accaduto e la risposta si possono leggere in questa poesia scritta da una madre della scuola.

Sofía Cagigal de Gregorio, 5 novembre 2021

Freddo pomeriggio di novembre,

il tempo si è fermato in due secondi

e hanno risuonato le sirene.

Istante che disintegra la vita in mille pezzi,

passo tra il prima e il dopo.

La notizia è volata stravolgendo compagne, amiche, insegnanti, intere famiglie,

tutta un comunità che non era preparata a vedersi strappar via la vita.

E in tutti è sbocciata la preghiera,

il pensiero a voi,

di consolazione, d’amore.

Quattro famiglie spezzate e unite per sempre.

Ho chiesto di te e mi hanno detto che eri serena, abbracciando la tua piccola,

baciandola e coprendola d’amore sofferente.

E la tua immagine mi ha portata alla croce,

a Maria che abbraccia un Cristo tirato giù,

al dolore infinito e lacerante di una madre che culla il proprio figlio,

che già gode del Padre.

E vedo te, María, madre, che offri a quella Vergine Maria – anche lei madre e Maria –

la cosa più preziosa della tua vita;

da madre a Madre,
dalle tue braccia alle sue.

Profondo atto di fede,

incarnazione del dolore della Vergine nel tuo,

su un marciapiedi tinto di rosso, in un pomeriggio d’autunno.

E penso che sei stata eletta,

anche se ora non lo vedi,

anche se la lacerazione della tua anima è infinita.

Ma la scena non è casuale,

da María a Maria, da madre a Madre,

abbracciando tua figlia come Lei lo abbracciato sulla croce,

accettando il sacrificio più intenso, dedita alla volontà del Padre.

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