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Abel Ferrara: Padre Pio è un individuo potente, racconterò le sue stimmate

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Saverio Serlenga - Youtube

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/11/21

Il regista del nuovo film sul santo di Pietrelcina: “Solo lui poteva vedere il diavolo. Stiamo cercando di capire cosa è successo davvero in quell'angolo di storia”

La riverenza per Padre Pio l’ha ereditata dal nonno Abele. Ma il frate con le stimmate lo ha affascinato da sempre per la sua lotta contro il diavolo.

E’ così che il regista Abel Ferrara – che ha lasciato New York per vivere nel rione Esquilino, a Roma – ha deciso di realizzare un nuovo film sul santo di Pietrelcina. Una pellicola molto diversa da tutte le precedenti. Il protagonista sarà l’attore Shia LaBeouf, che interpreterà Padre Pio. 

Nonno Abele e Padre Pio

«Un leader spirituale, un individuo potente, un religioso», così Abel Ferrara definisce Padre Pio su La Repubblica (4 novembre). «C’era una sua statua nella chiesa dove sono cresciuto a New York». Lì era emigrato il nonno Abele con i fratelli quando aveva vent’anni. Gli altri non si sono adattati e sono tornati, lui si è costruito una vita. «Era nato in un paesino tra Salerno e Napoli, (Sarno in provincia di Salerno) – prosegue il regista – non lontano da quello di Padre Pio, nello stesso anno. Ed era molto legato alla sua figura, quindi appartiene un po’ alle mie radici italiane». 

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Il contesto delle stimmate

Abel Ferrara inizierà a girare il film su Padre Pio 22 novembre e sostiene che l’idea è nata sulla scia del suo documentario sul santo di cinque anni fa. 

Il racconto del nuovo lungometraggio inizia quando il frate era ancora giovane e «ha avuto le stimmate, una sorta di colpo di scena cinematografico – lo definisce Ferrara -. Nel 1920, durante il massacro del biennio rosso a San Giovanni Rotondo, una storia clamorosa che mi pare in Italia non si ricordi molto. Alla fine della Prima guerra mondiale: nel Paese la sinistra aveva vinto le elezioni, ma avevano votato anche i contadini, non certo le donne. E, proprio come è successo con Trump nel mio Paese, la destra ha rifiutato di accettarlo anche perché c’era la grande paranoia della Rivoluzione russa». 

«Durante la processione la folla voleva piantare la bandiera rossa al municipio ma ci sono state delle provocazioni, uomini che sono arrivati per fermare quel gesto: non era mai accaduto in Italia. Ci sono varie versioni ma alla fine si è sparato sulla folla: undici morti, tra cui una giovane incinta, un agricoltore, un carabiniere e 60 feriti». 

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Le manipolazioni del diavolo

La chiesa, osserva Abel Ferrara, «in quel periodo era al potere con i latifondisti, Padre Pio non ne faceva parte ma il monastero dei cappuccini era lì. A questi fatti accosto, nel film, le stimmate, anche se in realtà non le ebbe proprio in quel momento». 

«Mi pare che lì – prosegue il regista – in quell’attimo, sia nato il fascismo, che è una creazione tutta italiana, non importata dalla Germania. Dal 1920 ai 25 anni successivi 100 milioni di persone sono state uccise, con la Seconda guerra mondiale. La vedo come una semina del diavolo, che è un personaggio del film. Che manipola alle spalle, contro cui la notte Padre Pio combatte nella sua stanza. Solo lui poteva vederlo e stiamo cercando di capire cosa è successo davvero in quell’angolo di storia. Se ci riusciamo verrà un film interessante». 

La scelta di LeBeouf

Infine il regista commenta la scelta dell’attore protagonista Shia LaBeouf. «È un grande interprete. Non lo conoscevo ma abbiamo amici comuni. Da due mesi vive in un convento in California».

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