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Il segreto della santità di San Martín de Porres

Martin de Porres

Mark Green | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 03/11/21

Durante la cerimonia di canonizzazione, San Giovanni XXIII ha condiviso il semplice segreto della santità di San Martín

Spesso, quando leggiamo la vita dei santi, lo facciamo per cercare di scoprire il segreto della loro santità. Se riuscissimo a trovare quello che li ha resi santi, forse potremmo imitarli e diventare santi anche noi.

San Giovanni XXIII ha offerto un breve riassunto del segreto della santità di San Martín de Porres in occasione della sua cerimonia di canonizzazione (6 maggio 1962):

“San Martino con l’esempio della sua vita ci dimostra che possiamo raggiungere la salvezza e la santità come Cristo Gesù ci ha mostrato: in primo luogo amando Dio con tutto il nostro cuore, tutta la nostra anima e tutta la nostra mente, e in secondo luogo amando il nostro prossimo come noi stessi”.

Nessuna rivelazione sorprendente, nessun segreto nascosto, ma una semplice realtà: San Martín ha amato innanzitutto Dio, e poi, infiammato da questo amore, ha cercato di amare gli altri.

“Quando Martín ha realizzato che Cristo Gesù aveva sofferto per noi e aveva portato i nostri peccati sul Suo corpo sulla croce, meditava con notevole ardore e affetto su Cristo in croce. Ogni volta che contemplava la terribile tortura di Cristo si scioglieva in lacrime. Nutriva un amore eccezionale per il grande sacramento dell’Eucaristia, e trascorreva spesso lunghe ore in preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Desiderava ricevere il sacramento nella Comunione il più spesso possibile”.

La sua fede era alimentata dall’Eucaristia, ed è stata quella fede a portarlo ad amare chiunque incontrasse.

“San Martino praticava con molto impegno e diligenza il comandamento dell’amore, dato dal divino Maestro. Perciò trattava i fratelli con quella viva carità che gli nasceva da una fede incrollabile e da una profonda umiltà. Amava gli uomini, perché li stimava sinceramente come figli di Dio e fratelli suoi; anzi li amava più di se stesso, poiché, con l’umiltà che aveva, riteneva tutti più onesti e migliori di sé. Scusava i difetti degli altri, e perdonava le offese più aspre, essendo persuaso che, per i peccati commessi, era degno di pene molto più gravi”.

Il santo vedeva ogni persona come la vede Dio, il che gli ha permesso di avere un cuore amorevole e caritatevole.

La sua generosità non conosceva confini, e aiutava chiunque avesse bisogno.

Se vogliamo essere come San Martín de Porres, dobbiamo promuovere una profonda devozione per l’Eucaristia, e poi, nutriti da quel cibo celestiale, andare nel mondo e amare il nostro prossimo.

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