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Come dovrebbe reagire un cattolico a un incontro con un fantasma?

SPIRIT

Bruce Rolff | Shutterstock

J.P. Mauro - pubblicato il 02/11/21

“Quello di cui hanno bisogno è il nostro aiuto spirituale”

Come cattolici, crediamo che Dio, creatore “di tutte le cose visibili e invisibili”, abbia creato il mondo che ci circonda e che ci sia ben più di quello che si vede in superficie. In un giorno normale, questo riporta alla mente la presenza dell’intercessione divina o dei santi. Visto che è da poco trascorso Halloween, però, questa riga del Credo di Nicea ci fa interrogare sul più popolare dei fenomeni sinistri invisibili: i fantasmi.

Il concetto di fantasma non è affatto nuovo nel mondo. Perfino in epoca biblica, infatti, la gente aveva la nozione che gli spiriti inquieti potessero tornare nel mondo corporeo. In un post per il National Catholic Register, Tom McDonald sottolinea degli esempi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento in cui ci si riferisce ai fantasmi.

Nell’Antico Testamento, nel primo Libro di Samuele la strega di Endor convoca lo spirito di Samuele per predire il destino di Saul. Nel Nuovo Testamento, dopo la Resurrezione, gli apostoli scambiano il Cristo Risorto per un fantasma, finché Egli non invita Tommaso a toccare le ferite del Suo corpo.

Questi riferimenti non sono sinistri, ma dimostrano che l’umanità si è aggrappata per millenni al concetto di fantasma. All’epoca, molte delle più grandi menti della Chiesa hanno cercato di spiegare quel fenomeno.

I Padri della Chiesa

Sant’Agostino è stato uno dei pensatori cattolici ad aver affrontato l’argomento, e attribuiva l’incontro di Samuele a un’entità demoniaca. SecondoCatholic.com, Sant’Agostino considerava la maggior parte degli avvistamenti spettrali visioni angeliche. Vale la pena di notare, ad ogni modo, che i pensieri di Agostino sulla questione erano scritti con l’intenzione di distogliere i fedeli dalle pratiche pagane.

San Tommaso d’Aquino pensava che i fantasmi fossero una realtà. Si dice infatti che abbia avuto vari incontri con i fantasmi alla sua epoca. In un’occasione disse di essere stato visitato dallo spirito di un caro amico, che non sapeva nemmeno che fosse morto. L’Aquinate scrisse sui fantasmi:

“Secondo la disposizione della Provvidenza divina, le anime separate a volte escono dalla loro dimora e appaiono agli uomini… È incredibile che questo possa accadere a volte ai dannati, e che per l’istruzione e l’intimidazione degli uomini sia loro permesso di apparire ai viventi”.

Punti di vista moderni

La prospettiva cattolica sui fantasmi ha continuato a svilupparsi nei secoli successivi. In epoca più recente, il teologo cattolico e docente di FilosofiaPeter Kreeft ha distinto i vari tipi di fantasmi, sostenendo che ce ne siano di tre categorie:

  • “Tristi, sottili”: Il fantasma “triste, sottile” è uno spirito del Purgatorio che soffre finché non viene liberato delle sue rimanenti occupazioni terrene. Questi fantasmi restano indietro per imparare una lezione dagli errori che hanno commesso in vita. 
  • “Maliziosi e ingannevoli”: Sono entità che vengono “dall’inferno”, e spesso vengono evocate a caso durante sedute o usando una tavola ouija.
  • “Brillanti, felici”: Sono gli spiriti dei familiari e degli amici defunti. Kreeft nota che questi spiriti appaiono per ordine divino, per portare messaggi di speranza e amore.

U.S. Catholic nota che Kreeft ritiene che non ci sia contraddizione tra i fantasmi e la teologia cattolica. I fantasmi possono esistere in Paradiso, in Purgatorio o all’Inferno, essendo quindi in grado di apparire sulla Terra. Lo studioso ha addirittura affermato che potrebbero corroborare l’insegnamento cattolico sull’aldilà.

“I fantasmi confermano, piuttosto che confutare o ostacolare, la teologia cattolica dell’aldilà”, ha affermato Kreeft, “in particolare l’esistenza stessa di una vita dopo la morte, che è il punto centrale discusso dagli scettici”.

Reazione cattolica

Circa il fatto che sia giusto o meno per un cattolico credere ai fantasmi, è forse meglio cercare il consiglio di un sacerdote. Padre Tim Plavac, della parrocchia di San Beda il Venerabile in Ohio (Stati Uniti), afferma che i cattolici possono riconoscere l’esistenza dei fantasmi e degli spiriti intorno a noi, ma bisogna fare attenzione a far sì che questo riconoscimento non porti mai i fedeli tra le braccia dell’occulto.

Scrive padre Plavac: “Quando i ‘fantasmi’ fanno sentire la loro presenza nella casa e nella vita della gente, li vedo come spiriti bisognosi. Ci fanno soffrire perché loro soffrono, e come una persona estremamente disturbata internamente, non possono non essere una fonte di dolore nella vita altrui, loro malgrado. Quello che vogliono e di cui hanno bisogno è il nostro aiuto spirituale”.

Alla fine, come sottolinea giustamente padre Plavac, quello che si muove di notte può benissimo essere un grido di aiuto.

Se è davvero così, la preghiera è lo strumento misericordioso dei fedeli per dare pace agli spiriti inquieti. Di fronte a una possibile infestazione, sembrerebbe che la reazione migliore sia volgersi alla preghiera.

Philip Kosloski di Aleteia sottolinea che la preghiera più adatta per dare sollievo a uno spirito inquieto è “L’Eterno Riposo”:

“L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen”.

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