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I laici stanno producendo 10 milioni di rosari per le terre di missione

RÓŻANIEC

Therese Westby/Unsplash | CC0

Francisco Vêneto - pubblicato il 22/10/21

Una parte dei rosari distribuiti ai missionari viene donata ai bambini per la loro Prima Comunione

Laici cattolici stanno producendo e donando 10 milioni di rosari ai territori di missione in Paesi come Papua Nova Guinea, Perù, Filippine e Sud Sudan. Si tratta di un’iniziativa dell’Associazione per la Consacrazione del Rosario, della parrocchia di Sanbon-dong, in Corea del Sud.

I laici impegnati nel progetto vogliono inviare i rosari perché vengano distribuiti dai missionari in quelle Nazioni e in varie altre di America Latina, Africa, Asia e Oceania.

Secondo il portale di notizie della Union of Catholic Asian News (UCA News), l’apostolato, che si realizza dal febbraio 2020, è frutto di molte riflessioni su due sfide cruciali nell’evangelizzazione: come sostenere le missioni nel mondo e come promuovere sempre più la recita del Rosario.

I 35 partecipanti attuali all’apostolato sud-coreano hanno donato ore di lavoro con un impegno speciale in questo mese di ottobre, tradizionalmente dedicato al Santo Rosario. Ogni volontario ha bisogno, in media, di due-tre ore per realizzare un rosario.

I rosari vengono prodotti usando grani nuovi e riciclati. La maggior parte di essi viene donata, ma l’associazione ne vende una parte via Internet per raccogliere fondi da destinare sempre alle missioni. Una parte consistente dei rosari distribuiti ai missionari viene donata ai bambini in occasione della loro Prima Comunione.

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