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PriestFit aiuta i sacerdoti a “mangiare bene, stare in forma e pregare bene”

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Pressmaster | Shutterstock

John Burger - pubblicato il 21/10/21

Un gruppo di sostegno basato sui social media spinge i sacerdoti a tenersi in forma per servire meglio il proprio gregge

Vediamo poliziotti sovrappeso e ci preoccupiamo: “Come può una persona in quelle condizioni aiutarmi se ho un problema? Potrebbe acciuffare un malvivente che mi ha rubato la borsa?”

Quando vediamo un sacerdote sovrappeso nelle nostre parrocchie cattoliche, però, nutriamo la stessa preoccupazione? Un poliziotto è lì per proteggere la nostra vita, e un sacerdote per guidarci verso la vita eterna. Ci aspettiamo che sia spiritualmente in forma, non che lo sia necessariamente anche a livello fisico.

Molti cattolici si aspettano piuttosto che i sacerdoti siano amichevoli e giovani, e il fatto che un presbitero sia sovrappeso potrebbe essere un segno del fatto che è un tipo alla mano, che ama mangiare con i parrocchiani.

Ma a quale costo?

Per padre Ryan Rooney, il costo può essere devastante. 

“Le gente muore letteralmente sul lavoro. L’obesità è un grande problema, ma non c’è molta cura dei sacerdoti da questo punto di vista nelle diocesi”, ha affermato padre Rooney, co-fondatore di un ministero per i confratelli sacerdoti chiamatoPriestFit

Sacerdote della diocesi di Springfield, Massachusetts (Stati Uniti), padre Rooney ha lottato con i problemi di sovrappeso, soprattutto nei primi anni di sacerdozio. Dopo qualche anno ha anche trascorso del tempo in un centro di riabilitazione per sacerdoti e religiosi, perdendo in tutto ben 110 chili.

Quando è diventato amministratore di una parrocchia, il suo peso ha cominciato ad aumentare di nuovo. Ha poi saputo di un sacerdote della Florida, padre Casey Jones, che aveva un problema simile, e dopo un brainstorming i due hanno deciso di avviare un progetto che potesse aiutare altri sacerdoti nella loro stessa condizione.

“Abbiamo detto che dovevamo sfidarci a vicenda, ma anche di proporre questa sfida anche ai confratelli sacerdoti sui social media, ed è lì che è nato PriestFit”, ha riferito padre Rooney in un’intervista.

“Nel 2017 abbiamo iniziato con una sfida chiamata Presentation Challenge. Abbiamo pensato che la gente ama iniziare l’anno con dei buoni propositi, e abbiamo usato al festa della Presentazione come obiettivo, per darci 30 o 31 giorni di tempo per la sfida, per mangiare bene, stare in forma e pregare bene”.

PriestFit ha oggi circa 360 membri in tutto il mondo, che si collegano tra loro attraverso un gruppo Facebook privato. La privacy del gruppo permette agli uomini di “condividere i loro alti e bassi nelle lotte quotidiane con il fitness e la dieta”, ha spiegato padre Rooney. “Ci siamo concentrati su tre campi: l’alimentazione, la routine di esercizio e la vita spirituale, stabilendo poi degli obiettivi al riguardo ed essendo affidabili per i confratelli sacerdoti in questo gruppo privato”.

Subito in palestra!

Un partecipante al ministero è padre Michael Silloway, parroco della chiesa di Cristo Nostro Re e Salvatore di Greensboro, in Georgia. “Padre Ryan e padre Casey offrivano ogni giorno livestream formativi e motivazionali, fornendo consigli pratici su come creare nuove abitudini sane, gestire lo stress dalla prospettiva unica dei sacerdoti ministeriali e superare le battute d’arresto”, ha detto padre Silloway ad Aleteia. “Verificavamo l’uno con l’altro attraverso la pagina del gruppo su Facebook, condividendo successi e lotte. Con la crescita del ministero, i fondatori hanno iniziato a ospitare incontri di Zoom, dando ai membri la possibilità di conoscersi e di condividere le proprie esperienze in tempo reale. Quella che era iniziata con una manciata di sacerdoti è diventata presto una grande fraternità internazionale”.

Con la Presentation Challenge, padre Silloway ha perso 27 chili.

“Abbiamo iniziato ad aggiungere altre sfide”, ha ricordato padre Rooney. “Abbiamo organizzato una sfida estiva e una di Pentecoste. Un anno anche in Quaresima”.

Padre Rooney ammette che per un sacerdote è facile condurre uno stile di vita sedentario – vivendo nella rettoria o in parrocchia, dove l’ufficio è proprio accanto alla chiesa.

“Le altre sfide sono rappresentate fondamentalmente dal fatto di stare da soli”, ha aggiunto. “La solitudine implica dei fattori psicologici”.

È poi più facile prendere qualche cibo già pronto piuttosto che cucinare per sé.

“E poi spendersi per gli altri nel ministero crea certe tensioni”, ha continuato il sacerdote. “E spesso l’altruismo del sacerdozio apre la strada a una mancanza di cura di sé. Concentrarsi sul fatto di essere lì per gli altri, di dare agli altri, significa che non ci si riesce a ricaricare o non si ha il tempo per se stessi. Ovviamente sappiamo che non si può dare quello che non si ha, ma spesso ci viene richiesto, per via di quello che siamo, di dare, dare, dare – a spese di se stessi. E allora ci si trascura facilmente. E nel corso degli anni abbiamo visto cosa ha provocato questo al sacerdozio”.

“Dobbiamo essere lì gli uni per gli altri come gruppo di fratelli”, ha detto padre Rooney. “Ci apriamo come confratelli sacerdoti”.

Essere lì per gli altri

I sacerdoti devono anche essere lì per il loro gregge, hanno sottolineato padre Rooney e padre Jones, e PriestFit aiuta i laici aiutando i loro pastori.

“So che pessimo testimone sono stato”, ha affermato padre Jones in un’intervista a Word on Fire. “La gente che conosceva la storia della mia vocazione mi lodava per la mia determinazione nonostante gli ostacoli che avevo dovuto affrontare sulla via dell’ordinazione, e tuttavia permettevo che il cibo avesse potere su di me… Mi sono anche stancato di vedere i miei confratelli sacerdoti cadere vittime di stili di vita malsani, che spesso portano anche a letargia spirituale, oltre che fisica”.

“Il popolo di Dio”, ha affermato, “ha bisogno di noi per i sacramenti e la diffusione del Vangelo di Gesù Cristo. Ha bisogno e merita sacerdoti felici, sani e santi”.

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