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La guida ufficiale per i fumetti della Chiesa cattolica

COMIC BOOK

durantelallera | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 21/10/21

La Chiesa ha parlato in alcune occasioni dei fumetti per indicarne gli aspetti sia positivi che negativi

Da quando Superman ha fatto la sua comparsa nel 1938, i supereroi e altri personaggi dei fumetti hanno attirato l’attenzione di bambini e adulti.

I fumetti sono diventati un mezzo estremamente popolare e hanno ispirato vari successi cinematografici che guadagnano milioni di dollari ogni anno.

Anche se in generale la Chiesa cattolica si tiene al margine di questioni particolari per quanto riguarda la letteratura e altre forme d’arte, in alcune occasioni ha menzionato i fumetti.

L’aspetto positivo dei fumetti

L’istruzione pastorale pubblicata nel 1971 dalla Pontificia Commissione per i Mezzi di Comunicazione Sociale, Communio et Progressio, spiega come si possono usare i fumetti nella Chiesa cattolica:

“Attraverso le fragili pagine di un opuscolo o di un “tascabile”, ai nostri giorni sono alla portata di tutti capolavori della cultura religiosa e della letteratura mondiale, opere tecniche e scientifiche, e soprattutto letture di indole ricreativa. I fumetti inoltre e i racconti illustrati possono essere utilissimi e offrire spunti per la volgarizzazione biblica e agiografica. Per questi apporti, la funzione della stampa deve essere meglio conosciuta e appoggiata”.

All’epoca i fumetti erano molto popolari, ma molti li guardavano anche con timore.

Negli Stati Uniti vennero anche sottoposti a giudizio, con un’indagine nel 1953 per vedere se provocavano “delinquenza giovanile”.

Questo ha portato negli USA alla creazione della Comics Code Authority, che per molti decenni ha rivisto il contenuto dei fumetti fino ad essere sciolta agli inizi degli anni Duemila.

Fumetti cattolici

È importante segnalare che la Chiesa cattolica ha esortato all’epoca a usare i fumetti a scopi positivi e a non trascurare questo mezzo.

Negli Stati Uniti, ciò ha portato alla creazione della serie Treasure Chest Comics, una pubblicazione periodica di fumetti cattolici esistita dal 1946 al 1972 che presentava una serie di storie bibliche, vite dei santi e altre storie creative di intrattenimento.

Negli anni Ottanta, Marvel Comics ha pubblicato anche biografie di San Francesco d’Assisi, San Giovanni Paolo II e Santa Teresa di Calcutta.

Più di recente, molti editori cattolici, tra cui Sophia Institute Press, Tan Books, Pauline Books y Voyage Comics, hanno iniziato a creare nuovi fumetti cattolici.

I fumetti non devono sempre insegnare la fede, come ha scritto San Giovanni Paolo II nella sua Lettera agli Artisti, in cui ha spiegato che l’arte ha il potenziale di elevare la nostra mente a Dio:

“Appunto in questo spirito di profonda stima per la bellezza, la Costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium aveva ricordato la storica amicizia della Chiesa per l’arte, e parlando più specificamente dell’arte sacra, « vertice » dell’arte religiosa, non aveva esitato a considerare « nobile ministero » quello degli artisti quando le loro opere sono capaci di riflettere, in qualche modo, l’infinita bellezza di Dio, e indirizzare a lui le menti degli uomini”.

Quando sono uniti a verità, bellezza e bontà, i fumetti hanno molti aspetti positivi.

L’aspetto pericoloso dei fumetti

Anche se i fumetti possono essere impiegati con obiettivi positivi, possono anche comportare molti pericoli potenziali. San Giovanni Paolo II li ha menzionati nel suo messaggio per la XIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali:

“Attenti in genere a vigilare sulle amicizie che i loro figli intrattengono, essi [i genitori] non lo sono altrettanto nei confronti dei messaggi che la radio, la televisione, i dischi, la stampa ed i «fumetti» recano nell’intimità «protetta» e «sicura» della loro casa. In tal modo i mass-media entrano spesso nella vita dei più giovani senza quella necessaria mediazione orientatrice da parte dei genitori e degli altri educatori, che potrebbe neutralizzare eventuali loro elementi negativi e valorizzare invece convenientemente i non piccoli apporti positivi, capaci di servire allo sviluppo armonioso del processo educativo”.

Coinvolgimento dei genitori

Non tutti usano i fumetti con propositi buoni e santi.

Ciò implica il fatto che i bambini, che si formano attraverso ciò che consumano, quando restano senza supervisione possano vedere dei supereroi che prendono decisioni immorali o partecipano ad attività pericolose, e poi restino confusi dal conflitto con la loro coscienza o la fede cristiana che professano.

È importante che i genitori riconoscano questa realtà e si coinvolgano nelle attività dei figli, supervisionando l’uso che fanno dei mezzi di comunicazione e di intrattenimento (non solo i fumetti) e garantendo che si formino con Cristo e non con Superman.

In generale, la Chiesa cattolica sostiene i fumetti e i supereroi, sempre che le storie si basino su verità, bontà e bellezza.

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