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Covid e Green pass: come è la situazione a Medjugorje?

Medjugorje
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 19/10/21
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Una nostra fonte presente nel villaggio bosniaco delle apparizioni mariane ci racconta l'atmosfera che si respira: è come se la pandemia non esistesse (o quasi)

Come è la situazione covid a Medjugorje? Serve il Green pass per visitare i luoghi delle apparizioni di Nostra Signora della Pace?  

Nessuna restrizione di rilievo

Una nostra fonte ora, presente nel villaggio bosniaco, ci racconta come Medjugorje sta vivendo questo tempo di pandemia. E ci informa che non ci sono grandi restrizioni. Nè si richiede il green pass per accedere a qualsivoglia luogo religioso, all’aperto e al chiuso. 

L’ombra del “Red Pass”

Gli abitanti locali sono molto scettici sul Green pass: dicono che ricorda il cosiddetto "Red Pass", che si usava sotto il Comunismo come forma restrittiva in determinati luoghi quando si usciva di casa. Anche la vaccinazione non è particolarmente praticata da chi vive a Medjugorje e dintorni. 

MEDJUGORJE, FESTIWAL MŁODYCH

Celebrazioni religiose molto affollate 

Questo atteggiamento di scetticismo nei confronti della pandemia, non frena le celebrazioni religiose. Che sono sempre molto affollate da cittadini locali e visitatori/turisti, e i sacerdoti raramente impongono distanza interpersonale tra i fedeli.

Il pienone si registra sopratutto durante le Adorazioni in Chiesa: sono numerosi  anche i disabili che vengono fatti accomodare in qualsiasi posto, pur di presenziare all’incontro con il Signore. Non è raro vederli ammassati uno sull'altro, senza preoccuparsi troppo del rischio covid.  

MEDJUGORJE, FESTIWAL MŁODYCH

Mascherina facoltativa 

Di conseguenza, anche la mascherina è facoltativa a Medjugorje: c’è chi la usa (per lo più visitatori e turisti) e chi no (cittadini del luogo.e dintorni). 

Al momento dell’eucaristia non si registrano fronzoli: molti sacerdoti danno la comunione in bocca privi di mascherina, così come altrettanti fedeli che la ricevono

Il segno della pace non è “sospeso” come in Italia: anzi, i preti annunciano lo scambio della pace e molti i fedeli lo fanno stringendosi regolarmente la mano. 

Pochi casi e pochi tamponi

Il paradosso è che nonostante questa “libertà” generale, i centri che effettuano  tamponi per il covid sono vuoti (un tampone rapido costa 10 euro) e non si registrano casi di contagi tali da far scattare allarmi o timori tra chi è presente a Medjugorje. 

Negli esercizi commerciali, tra i negozi di souvenir, il clima è lo stesso dei luoghi religiosi: i cittadini di Medjugorje si comportano come se abitassero in un’oasi protetta dalla pandemia, e non usano mascherina o dispositivi di protezione, mostrandosi come sempre molto loquaci e disponibili con fedeli, turisti e visitatori del villaggio delle apparizioni mariane. 

MEDJUGORJE

La Bosnia non è a “rischio”

In Bosnia i casi di contagio da covid sono meno di mille al giorno e concentrati principalmente nelle città più importanti. 

Ai sensi della nuova Ordinanza del Ministro della Salute Italiano del 29 luglio 2021, la Bosnia Erzegovina non figura più tra i Paesi dell’elenco “E” (considerati a rischio) ed è stata ora inserita tra i Paesi dell’elenco D.

Conseguentemente, sono consentiti l’ingresso ed il transito nel territorio italiano alle persone che provengono dalla Bosnia Erzegovina, indipendentemente dalla ragione del viaggio.

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