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Vescovo battezza 14 bambini salvati dall’aborto

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Francisco Vêneto - pubblicato il 14/10/21

Le madri hanno optato per la vita grazie all'azione informativa e caritativa dei membri dell'Associazione di Riscatto Giovanni Paolo II

Monsignor Juan Antonio Reig Pla, vescovo della diocesi spagnola di Alcalá de Henares, ha celebrato il Battesimo di 14 bambini salvati dall’aborto grazie all’azione informativa e caritativa dei Rescatadores Juan Pablo II.

Si tratta di un’iniziativa messa in atto da volontari cattolici che aiutano le gestanti in difficoltà perché conoscano in modo obiettivo le alternative a disposizione e non vengano manipolate dalla militanza pro-aborto per eliminare i propri figli non ancora nati pensando che sia l’unica opzione possibile.

La storia di Marta

Una delle gestanti che hanno ricevuto un aiuto prezioso è Marta, la cui terza figlia aveva appena compiuto 10 mesi. Quando Marta è rimasta incinta, in piena pandemia, molte persone le hanno “consigliato” di abortire. Provvidenzialmente, però, si è confusa con i numeri di telefono e ha finito per chiamare i Rescatadores. Dopo ore di conversazione, ha deciso di incontrare personalmente un membro dell’associazione e ha iniziato a piangere, riconoscendo quanto l’idea dell’aborto le togliesse la pace. La sera del Battesimo della sua bambina non smetteva di ribadire quanto fosse felice di aver scelto la vita.

Il caso di Ana

Ana è un’altra gestante che ha vissuto una situazione simile. Aveva deciso di abortire la quinta figlia a 5 mesi di gestazione, ma poi ha desistito grazie al sostegno ricevuto dall’Associazione. Molti problemi quotidiani l’hanno fatta rimanere nell’indecisione per vari anni, finché ha deciso di battezzare la figlia. Ana riconosce di essere una “persona difficile”, ma aggiunge che ha imparato a consultare “Quello di lassù” prima di prendere le sue decisioni.

La testimonianza di Mariana

Un terzo caso riferito dall’Associazione è quello di Mariana, che ha conosciuto un membro dell’organizzazione mentre si stava già dirigendo alla clinica per effettuare un aborto. Sono bastati dieci minuti di conversazione perché decidesse di non entrare più in quel luogo. Quando ha raccontato al suo compagno che aveva desistito dall’aborto, però, è arrivata un’altra dura prova, perché lui l’ha semplicemente abbandonata. Anche sua sorella non ha voluto aiutarla. Mariana era disoccupata e non aveva nessuno, tranne i membri dell’Associazione. La gestazione è stata difficile in tutti i sensi, ma le è stato prestato tutto l’appoggio possibile. Quando il bambino è nato, Mariana gli ha dato il nome del membro dell’Associazione che l’aveva salvato dall’aborto: Pablo Santiago. La decisione per il Battesimo, sia del figlio che suo, è arrivata in seguito, quando ha visitato un santuario di Nostra Signora di Schoenstatt e ha assistito per la prima volta a una cerimonia di Prima Comunione. Oggi ha un lavoro, degli amici e uno splendido figlio, e offre sempre la sua testimonianza.

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