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Sacerdote salvato dalla “mano di Maria” durante il terremoto a Haiti

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Max-Savi Carmel

Max-Savi Carmel - pubblicato il 12/10/21

Mentre Haiti si riprende lentamente da un terremoto che ha provocato centinaia di vittime, la storia di padre Albert Cator ispira stupore e riconoscenza

“Non c’è dubbio sul fatto che la mano di Maria sia stata lì”, dice padre Ellince Martyr, superiore provinciale degli Oblati di Maria Immacolata (OMI), di cui padre Cator è membro. Padre Jean Marcel Louis, portavoce della diocesi di Cayes, nel sud del Paese, ha riferito ad Aleteia di aver “immediatamente pensato alla Madre di Cristo”.

Padre Cator si trovava in bagno quando si è verificato il terribile terremoto, cogliendolo completamente alla sprovvista. Al seminario di Mazenod, a circa 2200 chilometri da Port-au-Prince), l’edificio di tre piani, in cui viveva al primo, è letteralmente collassato su di lui. Il sacerdote ha poi aspettato più di cinque ore di ricevere aiuto.

Alla Casa Provinciale di Port-au-Prince, padre Albert, traumatizzato, trascorre ogni giorno ore seduto in cortile, il pensiero costantemente rivolto agli eventi avvenuti alla vigilia della festa dell’Assunzione. A 62 anni e con una storia che ha commosso tutta la diocesi di Cayes, il religioso si sta riprendendo lì.

Ha bisogno di aiuto psicologico? La sua risposta è chiara: “La preghiera e il sostegno della mia comunità sono già abbastanza”. Un passo della Bibbia lo ha aiutato in modo particolare: “Signore mio Dio a te ho gridato”.

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Il sacerdote, che ha problemi visivi, era in bagno quando ha sentito un forte rumore e ha sentito tutto l’edificio ondeggiare.

“I tre piani sono collassati”, ha detto, e “un violento movimento del bagno mi ha improvvisamente disorientato… Senza questo movimento imposto dalla forza del terremoto, avrei avuto difficoltà a respirare, perché sono rimasto intrappolato sotto il calcestruzzo ma davanti a una bolla d’aria”, ha spiegato padre Cator. “E allora ho capito che nulla accade per caso”.

Quanto ai soccorritori, visti i rischi hanno potuto tirarlo fuori solo a mani nude mentre continue scosse di assestamento li costringevano a tirarsi indietro. “Quando mi hanno raggiunto, però, le scosse si sono miracolosamente interrotte”, ha dichiarato. “È stata la mano di Maria”, ha concluso sorridendo padre Martyr, presente alla nostra intervista.

Il seminario, fortunatamente vuoto

Le macerie testimoniano la violenza del terremoto. Fondati nel 1816 dal francese Eugene de Mazenod, gli Oblati di Maria Immacolata vivono in quel seminario vicino Campérin, a 20 chilometri da Les Cayes, dal 1945. Per via delle vacanze estive, i circa 20 seminaristi e impiegati erano al momento assenti.

“Se fossero stati lì durante le vacanze, il prezzo sarebbe stato probabilmente più alto”, ha affermato padre Jacques, un altro membro della congregazione.

Già nel 2008, padre Cator era miracolosamente sopravvissuto a un altro disastro naturale: un’inondazione. Quando temeva che l’acqua lo avrebbe portato via, una barriera ha ceduto all’improvviso svuotando la casa, che era piena quasi fin sopra la sua testa.

Due anni dopo era a Port-au-Prince in occasione del terremoto del gennaio 2010 che ha ucciso 250.000 persone. Aveva problemi a camminare, e ìnon riesce a spiegare come si sia ritrovato “fuori da una chiesa durante un terremoto” quando avrebbe dovuto celebrare la Messa.

Nonostante la sua mobilità ridotta e la vista indebolita, ringrazia “Maria dal profondo del cuore”. Seduto vicino a lui, il suo superiore “spero in altri miracoli perché la fede fiorisca nella Chiesa”.

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