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La “Sacra Cintola”, la reliquia della cintura della Madonna

MADONNA ENTRHONED
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Daniel R. Esparza - pubblicato il 08/10/21
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Considerata un simbolo di castità, la sua storia è inclusa nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e nel Ciclo di York

È nota come Cintura di Tommaso, Cintura della Vergine o Sacra Cintola, ed è considerata l'equivalente cattolico di altre reliquie cristiane ortodosse – nella fattispecie la Cintura ortodossa orientale della Theotokos o Santa Cinta della Chiesa Ortodossa Siriaca.

Relativamente ignota fuori dall'Italia, la Sacra Cintola è la cinta della Vergine Maria. Secondo tradizioni e leggende medievali, la lasciò al momento della sua Assunzione.

Se la reliquia è davvero la cinta della Vergine, perché è nota popolarmente come Cintura di Tommaso?

CINTOLA

Una delle ragioni è che la leggenda è nata molto probabilmente in Oriente, probabilmente non lontano dal luogo in cui secondo la tradizione Tommaso stesso predicò il Vangelo. Anche se la missione di Tommaso in India è sicuramente famosa – è considerato il fondatore della chiesa indiana Nasrani (“nazarena”, cristiana) –, è più noto per essere stato l'apostolo che ha dubitato. L'episodio è raccontato in modo dettagliato al capitolo 20 del Vangelo di Giovanni (20, 24-29):

Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò». Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»

La storia della cintola è relativamente simile, ed è inclusa nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e nel Ciclo medievale di York. Una versione afferma che all'Assunzione di Maria erano presenti tutti gli apostoli tranne Tommaso, che stava tornando di corsa dall'India. Consapevole dello scetticismo di Tommaso, la Vergine apparve solo a lui e gli gettò la cinta che indossava, come a imitare il gesto di Gesù di dare all'apostolo che dubitava una prova fisica del fatto miracoloso che aveva appena testimoniato.

Un'altra versione afferma che Tommaso venne trasportato miracolosamente dall'India al Monte degli Ulivi perché potesse essere presente all'Assunzione, e la Vergine gli gettò la sua cinta mentre veniva portata in cielo. Un altro racconto afferma che solo Tommaso testimoniò l'Assunzione, e che la Madonna lasciò la cinta come prova della sua storia per gli altri apostoli. Questa versione finale è chiaramente un'inversione dell'episodio del “Tommaso dubbioso” del Vangelo.

La reliquia cattolica è conservata da almeno sette secoli nella cattedrale di Prato. Dal XIV secolo, la sua storia è stata spesso rappresentata nell'arte toscana prerinascimentale e rinascimentale, anche in opere di fra' Filippo Lippi, Raffaello, Tiziano e Pinturicchio. La versione di Botticelli è purtroppo andata perduta, e se ne conserva solo uno schizzo. La venerazione di questa reliquia è ritenuta particolarmente utile per le donne incinte.