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Il giorno in cui Bob Dylan ha ricevuto la chiamata di Gesù attraverso un fan

ROLLING THUNDER REVUE

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Octavio Messias - pubblicato il 06/10/21

L'episodio ha ispirato la cosiddetta trilogia cristiana dell'artista, con dischi che riflettevano il suo risveglio spirituale

Alla fine degli anni Settanta, il cantautore Bob Dylan, che stava per compiere 40 anni, viveva una sorta di battuta d’arresto del successo meteorico che aveva vissuto nel decennio precedente. Il suo album più recente, Street Legal (1978), aveva deluso a livello commerciale ed era stato accolto duramente dalla critica, mentre il musicista affrontava le conseguenze degli eccessi della vita in strada.

Epifania

Dylan era alla ricerca della salvezza, che arrivò attraverso un fan durante un’esibizione a San Diego, in California, il 17 novembre 1978. “Arrivando alla fine dello spettacolo, qualcuno in platea… si rese conto che non mi stavo sentendo bene. Penso che se ne fosse accorto. E tirò un crocifisso argentato sul palco”, ha ricordato il musicista in un’intervista rilasciata al biografo Clinton Heylin, autore del libro Bob Dylan: Behind the Shades Revisited (2003).

“In genere non raccolgo cose sul palco […]. Ma guardai il crocifisso sotto di me e mi dissi: ‘Devo prenderlo’. E allora lo afferrai, lo misi in tasca e lo portai con me in camerino e poi nella tappa successiva, in Arizona. Mi sentivo ancora peggio che a San Diego”.

Nella sua camera d’albergo a Tucson, Dylan si mise il crocifisso al collo e sperimentò quella che ritiene sia stata una visione di Cristo. “Gesù mi apparve come il Re dei Re, il Signore dei Signori. C’era una presenza in quella stanza che non poteva essere di nessun altro se non di Gesù… Gesù ha posto la Sua mano su di me. È stato qualcosa di fisico. L’ho sentito. L’ho sentito completamente. Ho sentito il mio corpo tremare. La gloria del Signore mi ha abbattuto e poi mi ha risollevato”, ha affermato Dylan in quell’intervista.

Vangelo e temi cristiani

Quell’epifania è stata sufficiente per far sì che Dylan desse un nuovo senso alla propria vita e per portare avanti gli insegnamenti della Bibbia con tre dischi. Il primo è stato Slow Train Coming (1979), in cui ha sperimentato arrangiamenti gospel e ha reclutato Mark Knopfler, che all’epoca iniziava ad avere successo con il gruppo Dire Straits, per registrare le parti alla chitarra.

Il brano di apertura, You Gotta Serve Somebody (“Devi servire qualcuno”), è stato il suo primo successo in più di tre anni, e gli ha garantito il premio Grammy per la migliore performance vocale maschile nel 1980. L’album è arrivato al terzo posto nelle classifiche del Regno Unito ed è stato disco di platino negli Stati Uniti.

Quel successo ha aperto la strada ad altri due dischi di Bob Dylan con passi biblici e tematica cristiana: Saved (1980), in cui ha mantenuto arrangiamenti radicati nel gospel e nel soul, inclusa una versione del classico country A Satisfied Mind, di Jack Rhodes, e Shot of Love (1981), basato maggiormente sul rock’n’roll e su singoli come Every Grain of Sand. Durante uno spettacolo della tournée di Shot of Love, Dylan ha detto alla platea: “In genere cercavano di convincermi che ero un profeta. Ora mi espongo e dico: ‘Gesù è la risposta’”.

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