In quel tempo, sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse:
«Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci».
Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
L’atteggiamento di chi crede non può mai essere l’atteggiamento violento di chi vuole impossessarsi di una cosa, fosse anche della verità. La verità, invece, va accolta con la stessa delicatezza con cui si accoglie un bambino. Mi verrebbe da dire che Gesù attraverso le parole del vangelo di oggi ci sta dicendo che solo la tenerezza ci fa comprendere il Mistero.
Questa tenerezza si manifesta innanzitutto nella nostra capacità di farci noi stessi bambini. Si può accogliere Cristo come un bambino solo quando si è disposti a diventare noi stessi piccoli. Questa via di semplicità lungi dall’essere semplicemente una via di semplificazione ingenua. È una via di essenzialità. I bambini sono essenziali, chiamano le cose con il loro nome, non fanno lunghi discorsi, vanno dritto al punto. Sanno piangere, sorridere, sanno bene ciò che desiderano, sanno affidarsi, sanno lasciarsi amare, si sentono di qualcuno.
Ecco allora qual è il segreto che Cristo ci indica: il farsi bambini come strada che ci libera da tanti fronzoli che da adulti usiamo per sopravvivere ma che ai fini della salvezza sono solo di ostacolo.
Ma il Vangelo di oggi si conclude con una precisazione: a volte basta essere fuori dal nostro giro per essere tagliati fuori non solo dalla nostra considerazione ma anche dalla consapevolezza che Dio ama tutti, anche quelli che da Lui sembrano molto lontani. È Giovanni che preoccupato riferisce a Gesù:
È sempre forte la paura di pensare che “gli altri” possono toglierci qualcosa che è nostro. Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
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