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Il tabernacolo più alto del mondo si trova a Madrid?

MADRID

Shutterstock | Iakov Filimonov

Pilar Velilla Flores - pubblicato il 16/09/21

La cappella più alta del mondo è sicuramente quella che si trova al 33° piano dell'edificio Torre Espacio, a Madrid, a 135 metri da terra

Al 33° piano di uno dei grattacieli che costituiscono parte dello skyline della capitale spagnola si trova una cappella decisamente singolare.

Per sette anni ho vissuto con la mia famiglia nella zona settentrionale di Madrid. Spesso dovevo prendere la macchina per arrivare al centro della città per qualche questione amministrativa.

Accedendo dalla strada di Burgos (A-1) o da quella di Colmenar verso il Paseo de la Castellana, non era raro trovarmi in un ingorgo che poteva prolungarsi per più di un quarto d’ora.

E lì, mentre ero in macchina, alzavo lo sguardo vedendo da lontano una luce verde lampeggiante nella prima torre del nuovo centro imprenditoriale e finanziario di Madrid. All’inizio la cosa mi ha stupita, e ho pensato di chiedere a qualcuno del luogo.

Non posso dire quanto sia rimasta sorpresa quando, in una cena tra amici, mi hanno raccontato che lassù c’era una piccola cappella in cui si celebrava la Messa tutti i giorni. Ora, purtroppo, per via dei protocolli anti-Covid, gli estranei non possono accedere alla Torre Espacio.

Il motivo di una luce lampeggiante era renderla visibile a vari chilometri di distanza, e infatti si vede dagli ospedali più vicini, facendo compagnia ai malati e alle loro famiglie e anche a chi si dirige al centro a lavorare. E così, pur imbottigliati nel traffico, lo sguardo si eleva, si offre la giornata – ingorgo compreso – e si continua il tran tran quotidiano.

Il colore è verde perché all’inizio si pensava al rosso, ma l’AENA (Aeropuertos Españoles y Navegación Aérea) lo ha sconsigliato per evitare di gettare nella confusione i piloti.

33° piano

L’iniziativa di costruire una cappella in quel complesso imprenditoriale è nata nel 2010 ad opera delle persone che lavoravano in quella torre. Varie di loro hanno infatti espresso necessità comuni e hanno ideato la cappella fino a vederla trasformarsi in realtà, ricorrendo all’arcivescovado per ottenere i permessi necessari.

Il piano a cui è situata non è un caso: il numero 33 ha un significato molto profondo per i cattolici, trattandosi dell’età a cui è morto Gesù.

Gli orari delle Messe sono perfetti per i lavoratori, perché si celebrano tutti i giorni alle 8.30, tranne il mercoledì e il sabato, quando l’orario è le 14.05, durante la pausa pranzo.

Prima della Messa è comune vedere persone con un completo elegante che arrivano in fretta per assistere alla celebrazione, e che al termine di questa scappano per raggiungere il posto di lavoro. Corrono prima e corrono dopo. Apparentemente nulla è cambiato, ma il momento più importante della giornata ha avuto luogo nei venti minuti della celebrazione.

L’importanza di sentirsi accompagnati

Al di là delle ragioni di installare un tabernacolo ad altezze elevate o di voler battere qualche record, il fatto di visualizzare un bagliore in mezzo al cammino aiuta a sentirsi accompagnato.

Penso ai malati nel loro letto d’ospedale, soprattutto a quelli che hanno la fortuna di avere finestre che danno sulla Torre Espacio. Quella piccola luce li aiuta a trovare il senso della malattia o della convalescenza, e forse aiuterà anche i loro familiari. Non bisogna dimenticare che la permanenza in ospedale è dura sia per il paziente che per chi lo accompagna.

Immagino anche le migliaia di veicoli che si spostano nelle prime ore del mattino per raggiungere il posto di lavoro o la scuola. Per molti sarà solo una luce verde, ma per molti altri significherà la presenza reale di Gesù, Colui che ha camminato su questa Terra.

Iniziativa ispiratrice

L’iniziativa dei lavoratori della Torre Espacio è ammirevole, e fa capire che ogni volta che ci si trova in una situazione che prevede necessità non previste bisogna mobilitarsi e unirsi a più gente possibile che possa avere le stesse necessità.

E lottare fino alla fine senza indugi né vergogna.

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