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Frodo, Sam e gli Hobbit esistono e vivono in Abruzzo

NICOLAS GENTILE, HOBBIT, ABRUZZO
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Annalisa Teggi - pubblicato il 16/09/21
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Non è solo un fan degli Hobbit, Nicolas Gentile è un padre e un pasticcere che, dopo la scoperta della leucemia, ha preso sul serio l'ipotesi all'origine dell'opera di Tolkien: "Credo che le avventure migliori riusciamo a farle nei luoghi che ci sono più cari".

Lo Hobbit inizia dalla terra, anzi da un po' sotto terra. Il suo autore viene riconosciuto come il padre della narrativa fantasy, ma Tolkien aveva i piedi per terra e anzi ben piantati sotto terra dove crescono le radici. Perciò la fantasia nelle sue storie non è mai una fuga dalla realtà, ma una trama in cui il senso dell'esperienza umana splende in trasparenza.

"Ecco Frodo!", mi è capitato di dirlo tante volte incontrando persone o eventi la cui presenza era segno della forza operosa del piccolo e invisibile che opera a fin di bene. Chiunque abbia letto Tolkien sa di cosa parlo, è uno scambio virtuoso per cui la storia fantastica scritta nelle pagine diventa una lente d'ingrandimento capace di illuminare eventi e presenze della vita reale. E ha a che fare con quell'ipotesi sul 'non divenirne schiavi'. La fantasia non è fuga dalla realtà, ma slancio per vivere l'avventura di ogni giorno da uomini (... o hobbit) liberi.

Qualcuno di voi sul finire dell'estate avrà incrociato una notizia simpatica e bizzarra. Un gruppo di abruzzesi vestiti in tema Signore degli Anelli ha fatto una traversata degli Appennini per andare a distruggere un anello nel Vesuvio.

L'idea è venuta a Nicolas Gentile, pasticcere e papà che vive a Bucchianico (Chieti) e nel suo paese natio sta proprio ricostruendo la Contea degli Hobbit immaginata e descritta da Tolkien. Il suo cognome è un grosso asso nella manica, così che quella abruzzese è stata ribattezzata la Contea Gentile. Ed è - letteralmente - tutto un programma.

Non siamo di fronte a un fan che gioca a riprodurre la sua storia preferita. L'ipotesi di Nicolas è un incontro vero col cuore del messaggio di Tolkien: lì dove vivi, nella tua piccola caverna, arrivano a bussare alla porta avventure incredibili.

Nessuno riesce a vedere bene casa sua mentre ci vive dentro, è una questione di prospettiva ottica ma anche interiore. Chesterton immaginò che Innocent Smith, uno dei protagonisti delle sue storie, decidesse di fare il giro del mondo per riuscire a riscoprire quanto fosse bella casa sua. La razza umana è segnata dal verbo ritornare, abbiamo lasciato l'Eden e solo la nostalgia del ritorno riesce a mettere a fuoco l'affetto che proviamo per il luogo che chiamiamo casa. Anche Nicolas Gentile ha vissuto questo ritorno sulla sua pelle.

Da giovane intraprendente e desideroso di 'diventare qualcuno' ha lasciato il suo paesino abruzzese per completare gli studi nella grande città piena di gente e occasioni, Roma. Ha trovato soprattutto un senso di estraneità e solitudine, quella sensazione che conosciamo bene di 'essere soli in mezzo a tanti'. Ha deciso quindi di tornare a casa, a quel piccolo paese in cui era cresciuto e che non aveva mai apprezzato, perché gli sembrava banale e senza nulla di speciale. Ed è in questo ritorno che gli occhi si aprono all'ipotesi reale custodita nella storia fantastica di Tolkien. Nicolas intuisce la forza dirompente del piccolo:

Decide di seguire le orme paterne e diventare pasticcere. Nel suo piccolo ritaglio di vita a Bucchianico (Chieti) Nicolas non si nasconde dal mondo, ma pianta radici: diventa padre e costruisce legami sinceri con chi ha accanto. E questa è già la Contea di Tolkien, prima ancora che il progetto di ricostruire la città degli Hobbit si realizzi. Ciascuno di noi è stato posto in una sua contea - chiamiamola condominio, quartiere, strada - ed è una rete di rapporti a portata di mano, in cui il peso e le gioie del quotidiano si vivono guardandosi in faccia.

Ritornare non è nascondersi, vivere in provincia non è amare la vita senza rischi. Ogni piccolo ritaglio di vita è un avamposto in cui arrivano draghi, in cui capitano soprese incredibili, in cui c'è chiesto di osare la nostra risposta libera sul bene e sul male.

Nel 2014 Nicolas Gentile ha scoperto di avere la leucemia ed è stata, come per Bilbo, l'avventura sgradita che bussa alla porta. Viene incontro - ad-viene - un'ipotesi estranea ai propri progetti e sogni. Malattia significa sbattere contro il muro della propria fragilità e precarietà. Per Nicolas il dramma più grande è diventato il pensiero dei suoi figli, il poco tempo che forse gli rimaneva da trascorrere con loro e i momenti difficili che avrebbe fatto vivere loro. Anche la leucemia lo costringe a un'altra forma di ritorno: un uomo impazzisce lasciandosi trascinare dalle ipotesi cupe, oppure può godere fino in fondo di ciò che c'è.

Alcuni osano dire che l'esperienza della malattia sia un dono, e non significa che è bello soffrire. Nicolas definisce la leucemia come il suo 'carburante', cioé come l'occasione che ha messo un vero acceleratore sulla vita presente. Il dono che arriva in dote quando il pensiero della morte si fa pressante è questa chiarezza senza più fronzoli sulla nostra finitudine. Siamo poca cosa, abbiamo poco tempo. Eppure è in questa piccola caverna scavata nella terra che l'anima è capace di spalancarsi all'infinito, al desiderio di felicità, all'ipotesi di un amore eterno. La caverna Hobbit è un'eco della grotta di Betlemme, dell'Eterno che si fa Bambino.

Chiunque andrà a trovare Nicolas nella Contea Gentile che ha costruito in Abruzzo vivrà un assaggio di questa esperienza, ed è tutt'altro che una trovata turistica fantasy e green.

Un'impresa folle come quella iniziata in Abruzzo non poteva rimanere nascosta. Sì, noi siamo quelli che seguono gli influencer da milioni di followers, ma è solo una tendenza del momento. Siamo soprattutto quelli che riconoscono le presenze - piccole o grandi, visibili o invisibili - in cui troviamo una corrispondenza diretta con le attese profonde che ci portiamo dentro. Costruire una casa e un villaggio di amici è questo che cattura davvero la nostra attenzione e non solo la storia di "uno che ha ricreato la Contea degli Hobbit".

Tanti giornali hanno parlato di Nicolas Gentile e la sua impresa matta e bellissima è arrivata anche all'orecchio degli attori che hanno interpretato gli Hobbit nel celeberrimo film di Peter Jackson. Frodo, Pipino e Sam - alias Elijah Wood,  Billy Boyd e Sean Astin - hanno condiviso il loro entuasiasmo per la Contea abruzzese... in un italiano improbabile ma adorabilissimo.

Questo momento di celebrità sarà stato inatteso e sorprendente come la festa di compleanno organizzata da Bilbo. Ma la vera meraviglia c'era già prima e continuerà anche nei giorni feriali della Contea, di ogni Contea. C'è da essere compagnia ogni benedetta mattina, perché in qualunque momento può accadere che bussi alla porta un'imprevisto, un invito, una chiamata.