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Come potrà Dio far sì che io raggiunga l’impossibile?

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Jesus Cervantes | Shutterstock

padre Carlos Padilla - pubblicato il 16/09/21

Credo in quello che Dio pone nella mia vita. Credo nelle Sue parole e nelle Sue azioni. Non dubito della Sua verità, né del Suo amore

Una fede senza opere è una fede morta. Ascolto oggi: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede»”.

Dire che credo in Dio e non agire di conseguenza non è coerente. La fede mi permette di credere in ciò che non vedo, in quello che non possiedo, in quello che sembra impossibile. E i frutti della fede hanno a che vedere con il mio atteggiamento nei confronti della vita.

Questo atteggiamento è quello che cambia tutto, e così sorgono i risultati che hanno a vedere con questa nuova mentalità che mi viene donata.

Le mie convinzioni fanno sì che la realtà cambi anche nella mia debolezza. Credere di poter arrivare sulla vetta della montagna mi permette di continuare a scalare. Non dubito, non esito, tengo per me la stanchezza e continuo a lottare senza cedere.

È la fede che mi tira fuori da me stesso, dalle mie paure di perdere la vita. La fede mi mette in cammino, provoca un esodo che spezza le barriere che cercano di contenermi. La fede mi permette di credere nelle persone, nella loro bontà, nel loro potere.

Credo in quello che Dio pone nella mia vita. Credo nelle Sue parole e nelle Sue azioni. Non dubito della Sua verità, né del Suo amore. La fede è un pilastro per me. È la mia assicurazione sulla vita.

Credere in Dio mi permette di non angosciarmi di fronte ai miei limiti e alle mie mancanze. Come potrà Dio far sì che io raggiunga l’impossibile? La tentazione è perdere la fede, smettere di credere.

Un motto mi motiva sempre: “Non smettere mai di credere”. Anche se le circostanze sono avverse, anche se tutti mi consigliano di desistere e di gettare la spugna, non smetto di lottare. Cado e mi rialzo senza tener conto dello sforzo che devo compiere. Traggo forza dalla debolezza.

Mi colpiscono sempre le persone resilienti. Non si scoraggiano, continuano a lottare anche se sembra che la guerra sia perduta. Quali sono le convinzioni che sostengono la mia vita?

Sono il motore che mi permette di continuare a lottare, navigando al di là delle mie forze. Credo in me, nel potere di Dio nascosto nella mia carne. Credo nel potere delle parole che scrivo; è nel Suo seme, non è il mio potere.

Credo che Dio non mi lascerà mai solo in mezzo alle mie lotte. Credo che il potere del male non sia tanto forte, anche se sembra esserlo. Credo nelle opere buone che sono il frutto della fede in cuori docili e filiali.

Credo nel potere del sole di lacerare il velo della notte. Credo nella forza del male che rovina la riva e le rocce della mia scogliera. Credo nella bontà nascosta in ogni cuore umano.

Credo nella vittoria finale di Dio anche quando intorno a me sembra non vincere mai. Credo nella bellezza del mondo, più forte della bruttezza che tanti sottolineano. Credo nel potere del fuoco che purifica l’anima e dà calore.

Credo nella preghiera profonda, che è più forte di migliaia di buone intenzioni. Credo in quel Dio che trasforma il cuore anche se resiste a qualsiasi cambiamento. Credo che la misericordia sia l’unica via di salvezza, al di là degli scarsi meriti che mi si possono attribuire.

Credo nella luce che vince l’oscurità. Credo che la mia fede sia forte, perché crede in quello che non vede e si rialza ogni giorno lottando contro la disperazione. Credo nel seme nascosto nella mia anima che un giorno darà frutto.

Credo nelle opere che riposano nelle mie mani, senza cadere nella vanità né nell’orgoglio. Quelle opere sono frutto della fede, frutto di Dio in me, non sono opera mia.

Credo che il bene possa imporsi sul male. Credo nel cielo che si svela come mio paradiso alla fine del cammino. Lì riprenderò le forze e sorriderò, e tutto sarà valsa la pena. Credo nella vita nascosta dietro opere silenziose.

I gesti sacri dei santi che nessuno conosce. Credo in quel Gesù che cammina al mio fianco, anche senza saper distinguere la Sua ombra proiettata sui miei passi. Credo nelle Sue parole che mi parlano di un luogo in cui vive, nella mia anima, o più vicino al cielo.

Credo nella fecondità del seme gettato. Nella forza delle parole che nobilitano. Nell’energia che regala un sorriso. Credo che la fatica non fermerà mai i passi del credente.

Al di là dei fallimenti momentanei, passeggeri, non perderò mai la speranza. Credo che dopo la tempesta arrivi sempre la calma, e che il seme sotterrato darà frutto. Credo negli abbracci, nelle parole di incoraggiamento, nei gesti che nobilitano.

Credo nella gratitudine, nella bontà, nella misericordia. Credo in tutto ciò che fiorisce ogni mattina dopo essere morto di notte. Credo che la vita sia troppo breve, ma non importa. Il cielo giungerà nella mia vita se lascio che dentro di me sbocci la speranza.

Nessuno potrà privarmi della fiducia nell’uomo, nella vita, nella bellezza. Nessuno potrà far sì che smetta di credere nell’amore intimo che Dio ha per me.

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