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Vivere il Vangelo è uno sport estremo

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Shutterstock|Di Germanskydiver

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 09/09/21

Gesù non usa mezzi termini: ama i tuoi nemici, perdona, non solo tollerali o evitali mentre continui la tua vita serena. Gesù ci porta allo stremo della nostra capacità di amare e ci dimostra quanto il Vangelo non si presti a una lettura romantica o simbolica, ma davvero reale.


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,
benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». (Lc 6, 27-38)

Essere buoni, vivere per cose vere, esercitare la giustizia sono tutte cose che possiamo apprendere anche al catechismo, ma la cosa più difficile è accorgersi come la vita reale e concreta sembra spingerci a vivere per valori diversi, per rotte diverse, per logiche mondane.

Amare i nemici

Ecco perché Gesù nel Vangelo di oggi porta il suo discorso alle estreme conseguenze :

“Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica”.

Possiamo anche accettare di comportarci bene con chi si comporta bene. Al massimo possiamo tollerare chi ci fa del male non rispondendo con la stessa moneta. Ma “amare i nemici” è una richiesta troppo alta, troppo esigente. A leggerlo l’effetto è quello delle esagerazioni retoriche di chi vuole rendere un’idea e usa un’immagine assurda.

Ma noi sappiamo bene che Gesù non stava esagerando, ma stava esattamente chiedendo questo ai suoi discepoli.

Il Vangelo è reale

Noi siamo abituati troppo a fare del vangelo una lettura romantica, simbolica, teorica ed astratta. Ma se cominciassimo invece a prendere il vangelo in parola ci accorgeremmo di come esso non può essere un facile buonismo da quattro soldi, bensì un rivoluzionario modo di vivere, amare, scegliere.

“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Verbi che non lasciano scampo

Usare misericordia, smettere di giudicare, smettere di condannare, perdonare, questi verbi usati da Gesù non ci lasciano scampo. Il cristianesimo si regge o crolla esattamente su ciò. Ognuno di noi è chiamato a vivere senza mezzi termini la misura alta di queste parole evangeliche di oggi.

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