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Lo sposo può aspettare, il lavoro no: Carmela firma il contratto in abito bianco

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IISS Majorana Martina Franca

Giovanna Binci - pubblicato il 09/09/21

Firma in abito bianco il contratto annuale come insegnante e poi corre in chiesa a dire "sì" a Nicola. Perché ci sono cose che davvero non possono aspettare, nemmeno che arrivi il posto fisso.

Il giorno del mio matrimonio, se me lo aveste chiesto, probabilmente nemmeno avrei saputo dirvi con certezza come mi chiamavo. Almeno non prima di varcare la soglia della navata e fissare lo sguardo sul mio futuro marito ad attendermi in fondo: lì tutto è stato subito chiaro. Per fortuna, sui moduli da sottoscrivere a fine cerimonia, c’è scritto in Times New Roman da qualche parte, il tuo nome. Spero che anche sul contratto che Carmela ha dovuto firmare il 6 settembre, in abito bianco, per non perdere l’incarico annuale come insegnante di matematica all’Iiss Ettore Majorana di Martina Franca, ci fosse un remind tra le righe! 

Firma il contratto di lavoro il giorno del matrimonio

Questa ragazza di Taranto, prima di correre a dire “lo voglio” al suo Nicola, invece di fare una sosta per la pipì da emozione o magari inventare una scusa per onorare il classico ritardo da preparativi nunziali che fanno fremere sposo e invitati, ha fatto un salto a scuola

Stakanovista? Disperata? Appassionata del suo lavoro? 

Direi forse un mix delle varie cose come alle confettate dei matrimoni (dai, come si fa a scegliere tra il ripieno tiramisù e quello babbà?). 

A rispondere è stata la stessa sposa che, mi pare ovvio, potendo, avrebbe certo scelto un giorno meno “fatidico” e un outfit più comodo:

“Sono stata costretta ad andare a scuola a firmare, altrimenti avrei perso un anno di lavoro”.

(Fonte il Messaggero)

Di certo, tolta la scocciatura di doversi presentare a firmare, la gioia per l’assunzione sarà comunque stata tanta. Nessuno nega che il lavoro non sia importante, per la realizzazione personale e anche per la gestione familiare, solo che sarebbe bello “lavorare per vivere” e non viceversa. Bilanciare (non dico conciliare, perché si spera che la persona superi sempre il denaro) i tempi della vita personale con quelli lavorativi è a quanto pare, una sfida ancora aperta.

Il lavoro non aspetta

La pagina Facebook del liceo è stata travolta dai commenti negativi sulle condizioni irrispettose dei precari in Italia, soprattutto nella scuola.

Non è il massimo dover pensare al lavoro il giorno del tuo matrimonio, quando la preoccupazione più grande dovrebbe essere entrare nel vestito o cercare di sorridere e mantenere la calma e il mascara davanti a quel “per sempre”. Concordo che magari si poteva aspettare un giorno o anche due. Mandare una controfigura, una mail, una fetta della torta per distrarre la macchina burocratica del Ministero dell’Istruzione, ma purtroppo, c’è una graduatoria che attende, baby. E non aspetta nemmeno il giorno del tuo matrimonio, a quanto pare. Come ha ricordato l’Istituto rimuovendo la foto dai social,

“per quanti si pongono interrogativi e fanno commenti non condividendo o apprezzando lo spirito che ha indotto alla pubblicazione, le risposte vanno cercate altrove, ossia nella normativa di settore che disciplina aspetti puramente tecnici come la modalità in cui deve avvenire una presa di servizio in esito ad una nomina annuale, quando si può e quando non si può chiederne il differimento, la necessità di comunicare per iscritto e in modo formale la presenza di motivi che impediscono la presa di servizio, pur non sussistendo i motivi del differimento”.

Il loro intento, scattando la foto che ha fatto il giro del web, era solo quello di partecipare alla gioia della collega.

Ci sono cose che non possono aspettare. Nemmeno un posto fisso. 

Un “sì” prima del fatidico “sì”, a dimostrazione del fatto che qui, prima di tutto, c’è da dire “sì” alla vita, nella buona e nella cattiva sorte. 

Questo imprevisto, proprio nel giorno del loro matrimonio, sarà un appunto concreto per i due sposi. 

In fondo, c’è da dire che il coraggio e la convinzione nel matrimonio di Carmela e Nicola, trapelano già dalla scelta di sposarsi senza essere entrambi “sistemati”. Copione davvero poco comune oggi, forse quanto dover firmare un contatto in abito bianco.

Certe cose, non possono aspettare davvero. Nemmeno che arrivi il tempo indeterminato. E con questo spirito, io, questa foto, la metterei anche nell’album del grande giorno. 

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