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Silvia Salemi canta la musica che l’ha salvata: alleggerire le tasche per riempirle di felicità

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https://youtu.be/0NajIPE4XoE

Giovanna Binci - pubblicato il 08/09/21

I sogni sembrano sempre più lontani se hai le tasche piene di zavorre che ti rallentano e ti ancorano. Silvia Salemi nel suo ultimo singolo ricorda l'importanza di andare a fondo, delle tasche e del passato, per fare spazio alla felicità.

Se abbiamo le tasche troppo piene è difficile che ci sia spazio anche per la felicità

Questa società che ci porta a credere che l’ultimo cellulare, la vacanza a Santorini, i vestiti nell’armadio o i like sotto le foto siano i numeri che contano e vadano accumulati come si fa coi punti per vincere la felicità insieme a un set di asciugamani magari, ci ha riempito le tasche e ci ha svuotato il cuore

La felicità secondo Silvia Salemi

Silvia Salemi, cantante e conduttrice ha voluto ribadirlo al suo pubblico e prima di tutto a sé stessa, col suo ultimo singolo, “i sogni nelle tasche”:

“…parlo di limiti che limitano la nostra felicità, la nostra creatività, i nostri progetti per il futuro, tutto quello che in qualche modo ci può fare sognare e realizzare sogni senza porci limiti. Ho voluto mettere della leggerezza nel posto in cui di solito mettiamo le chiavi di casa, della macchina, appunti. Finalmente svuotiamo le tasche di tutto questo e ci mettiamo dei sogni”. (Fonte Dilei.it)

Tutti abbiamo una manciata di sogni in tasca, ma tra i due e i cinque centesimi che non sai mai dove lasciare, le chiavi e qualche scontrino per cambiare il maglione che non ti sta, rischiamo di non trovarli. Allora tocca buttare i fazzoletti (ma quanti fazzoletti ci possono stare nelle nostre tasche?), rimettere a posto i biglietti da visita nel portafogli e la lista della spesa che non trovavi e finalmente eccola qui. 

Decluttering della vita

Nonostante ci siano fior fior di manuali di auto aiuto non siamo ancora poi così bravi nel decluttering della nostra vita e continuiamo a perdere di vista tra le cianfrusaglie i veri obiettivi. 

Occorre scavare nel buio, tirare fuori i sogni, quelli che Silvia definisce “alla Steve Jobs” e i desideri vicini e realizzabili da mettere in fila uno dopo l’altro. Bisogna fermarsi a ravanare nel fondo per venire a patto col passato, con ciò che abbiamo scansato, ma che è sempre lì, appena sotto le chiavi di casa. 

Silvia Salemi, come racconta anche nel suo ultimo libro, ha avuto il coraggio di svuotare le tasche della sua vita per poterle riempire di senso, 

“proprio perché un giorno un dottore ha detto a mia madre scegli tra questa figlia e un’altra e mia madre ha scelto di tenermi e di farmi venire al mondo. È come se ripagassi la fiducia che ha avuto mia madre nel mettermi al mondo. È un pensiero complicato, ma nella mia testa ha trovato ordine così.

Ha ritrovato quella voce che sembrava persa e l’aveva intrappolata in un mutismo a soli 18 mesi. Chi lo avrebbe detto che proprio la musica sarebbe stata la sua terapia di salvezza

“…oggi mi vedete con l’abito da sera, però l’abito da sera presuppone che io mi sia fatta una doccia, mi sia comprata l’abito, mi sia truccata, mi sia vestitaoggi mi vedete con l’abito da sera, però l’abito da sera presuppone che io mi sia fatta una doccia, mi sia comprata l’abito, mi sia truccata, mi sia vestita”.

Guardare dentro le tasche della vita

È doloroso svuotare le tasche, puoi trovarci dentro una foto che porta a galla una lacrima o una dedica d’amore di un ex. Ma non si può andare avanti se i pesi tengono il cuore ancorato a terra. 

Occorre avere coraggio e alleggerire rimettendo al proprio posto le priorità, senza paura. Silvia lo ha vissuto sulla propria pelle quel tentativo di ritrovare la consapevolezza che serve per raggiungere i propri sogni. Non quelli che il mondo ti ha messo dentro. Lei che oggi lancia singoli leggeri, cristallini, senza sottostare alle regole delle etichette discografiche. Lei, così controcorrente e senza filtri nell’ammettere di aver

“…pagato la scelta di stare fuori dalla musica per dieci anni per godermi le mie figlie, fare la mamma a tempo pieno che c’è sempre notte e giorno, che non spegne mai il telefono e non è concentrata su altro. Ho guadagnato nel vivermi le mie ragazze senza perdermi loro momenti, ma perdendo una grossa fetta del mio percorso musicale, che poi per ripartire ha richiesto un grosso impegno e un grandissimo sacrificio, era come una startup, quindi tanta fatica. Però nella vita essere sinceri, onesti e anche un po’ controcorrente secondo me paga”.

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Lei, che vuole lanciare a tutti un messaggio, quello sì, da tenere a portata di mano: guardiamo nelle tasche delle nostre vite e facciamo spazio alla felicità, per non rimanere “illusi dal mondo”, come canta nel ritornello della sua ultima canzone.

Tags:
vita spirituale
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