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La Madonna piange sul Monfenera e a casa di una veggente. Ma la Curia frena

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Youtube | antennatre

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 08/09/21

La presunta veggente Paola Albertini dice che “i vescovi non vogliono ricevermi”. La diocesi apre un'inchiesta anche se la posizione ufficiale, espressa già in passato, non ha "mai preso in considerazione la serietà di questi fatti”

Da giugno la statua della Madonna, denominata Maria Regina degli Angeli, piange sulla cima del Monfenera. Siamo nel comune di Alano di Piave, nel Trevigiano, ma la diocesi di competenza è quella di Padova.

Si tratta dello stesso luogo in cui, il giorno 4 del mese, la presunta veggente Paola Albertini di Pederobba (diocesi di Treviso), sostiene di avere un’apparizione della Vergine Maria. I fenomeni di lacrimazione sarebbero estesi anche ad alcune statue della Madonna che la veggente ha in casa. Una di queste lacrimazioni è stata documentata con video e foto.

La lacrimazione filmata

La lacrimazione filmata (a cui ne hanno fatto seguito altre) risalirebbe ai primi di giugno. Paola Albertini, 80 anni, ex insegnante di matematica, ha subito registrato e inviato il video a quanti la seguono da anni, tra i quali don Bruno Bevilacqua, parroco di San Marco, e suo assistente spirituale fino a pochi anni fa.

«Eravamo tornati a pregare sul Monfenera, con Paola (…) dopo una lunga assenza dovuta alla pandemia. Il 4 di ogni mese, anniversario delle prime apparizioni, in tanti salgono sulle pendici del Grappa per partecipare a questi incontri. Poi (…) abbiamo ricevuto il video e ieri altri messaggi da Paola che ci diceva di un’altra statuina della Madonna con lacrime di sangue», spiega il parroco. 

«Dall’emozione (…) mi sono ritirata subito in preghiera», racconta ancora Albertini «chiedendo alla Madonna il motivo di quelle lacrime. La risposta è stata che sono dovute alle difficoltà che sta attraversando la Chiesa in questi anni, dalla pedofilia, all’omosessualità. Il messaggio ricevuto è quello di pregare molto».

La posizione della Chiesa

La diocesi, già molto diffidente sulla Madonna che piange a Monfenera, e su altri episodi avvenuti in passato con Paola Albertini, ha aperto un’inchiesta su cui c’è il massimo riserbo. La lontananza della Chiesa è evidenziata anche dalla presunta veggente. «Il vescovo di Treviso Michele Tomasi – afferma – continua a non volermi ricevere, mentre il vescovo di Padova Cipolla (a cui fa riferimento il Monfenera) mi ha proibito di far celebrare messa e confessare sul monte. Vorrà dire che chiederò un incontro con il Papa». (Mattino di Padova, 6 giugno).

CLICCA QUI PER L’ULTIMO DOCUMENTO DELLA CHIESA SUI FATTI DI MONFENERA.

Le apparizioni sul Monfenera

La Madonna appare e parla con la signora Paola Albertini: questo è ciò che sostiene la veggente dal 4 giugno 1986, giorno della prima apparizione.

Per i primi 10 anni Paola non ha parlato con nessuno della cosa, ma nel 1996 è stata la Madonna stessa a suggerirle di rendere pubblico il fenomeno e da allora la signora si reca ogni 4 del mese, dopo le 17:00, nella panoramica anticima del Monte Grappa, accompagnata da un ristretto numero di fedeli che assistono all’estasi della donna.

I messaggi funesti della Madonna

La Madonna, che si è presentata con l’appellativo di Regina degli Angeli Custodi, parla con la signora la quale ripete in tempo reale il comunicato ai fedeli presenti. I messaggi sono spesso cupi, tristi, tenebrosi e riguardano ”tempi bui” che stanno per arrivare dove la gente pregherà nelle cantine e la nostra epoca sarà caratterizzata da molti falsi profeti da cui bisogna guardarsi ”Fate molta attenzione perché questo è il tempo dei falsi profeti, fate tanta, tanta attenzione ai lupi vestiti da agnelli” (www.boorp.com, 2016).

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