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Miracolo è tornare ad accorgerci degli altri

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 06/09/21
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Mettere al centro le persone: Gesù ci chiede di rimettere a fuoco la realtà. E pensando a quanto invece sia difficile per noi che preferiamo regole, precetti o semplicemente la nostra verità, è qualcosa che ha davvero del miracoloso!

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.
Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?».
E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì.
Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
(Lc 6,6-11)

Il Vangelo di Luca di oggi ci spinge a osservare con attenzione la scena. Gesù è nella sinagoga e si accorge di un uomo che ha una mano paralizzata.

Gesù è l’unico che “vede” quest’uomo, gli altri sono accecati dalla loro religiosità distorta. Infatti appena intercettano lo sguardo interessato di Cristo, anche essi puntano i loro sguardi per capire se Gesù guarirà quell’uomo o meno, sapendo bene che è sabato e che per regola non bisogna fare attività alcuna.

La maniera attraverso cui Gesù mette al centro le persone dovrebbe essere la magna carta di ogni nostra pastorale e di ogni nostra iniziativa cristiana. Ma quando le persone non sono al centro è facile scadere in forme di perversione religiosa, dove le regole valgono più della dignità delle persone. Poi Gesù disse loro:

La domanda infuocata di Gesù dovrebbe trafiggerci. Infatti Egli non aspetta una risposta, ma risponde egli stesso compiendo il miracolo. Ma il miracolo che Gesù si aspetta da noi è che ci sintonizziamo sul suo modo di pensare tornando ad accorgerci degli altri.

È proprio partendo dall’attenzione che riserviamo alle persone, alla loro sofferenza, alla loro storia, alla loro marginalità che possiamo anche trovare un modo per vivere la pagina del Vangelo di oggi. A noi non viene chiesto innanzitutto di fare miracoli ma di accorgerci, di cambiare il punto focale, di tornare a preferire le persone alle idee e persino alle semplici regole. Ma per fare questo non bisogna far scomparire le idee e le regole. Gesù non vuole abolire il sabato, ma vuole guarirlo da ciò che è diventato. Egli compie il miracolo di una nuova messa a fuoco della realtà.