Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Covid: mi sono stancata di aspettare e vi racconto come ci siamo sposati!

COVID WEDDING

Ivan Motovilov | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 01/09/21

Se la cosa più importante per voi è il sacramento, sposatevi anche se per via del Covid le nozze non saranno come le sognavate

di Nory Camargo

“Nozze cancellate” o “Nozze rimandate”. Quanti hanno dovuto cancellare tutto quando mancava anche solo un giorno! Quanta rabbia, disperazione, impotenza!

Sì, noi abbiamo dovuto rimandare il nostro, ma non abbiamo resistito molto.

Avevamo già una data, molto speciale per entrambi. Era tutto pronto: la lista degli invitati, il luogo, l’idea del menù, della decorazione, della logistica dell’evento.

Il sacerdote che desideravamo tanto era disposto a sposarci, c’erano la wedding planner e la stilista del vestito. Tutto ruotava intorno alle nozze. Su Pinterest avevo inserito delle idee per la decorazione.

Non vedevamo l’ora, contavamo i giorni, era il tema di conversazione giorno e notte. Ma all’improvviso… niente più. Tutto cancellato. E tutto è diventato tristezza, confusione e frustrazione.

Il mio matrimonio è stato cancellato a causa della pandemia

Come se non bastasse, ero separata dal mio fidanzato, e non di qualche isolato o di una città, ma da ben 8.000 chilometri. Io in Colombia, lui in Spagna. Se già era difficile, ora tutto sembrava impossibile.

Non trovavamo consolazione, non c’era niente che ci tirasse su. Non potevamo neanche abbracciarci, piangere insieme o asciugarci le lacrime. Eravamo separati e con le nozze cancellate.

Dopo qualche mese, nove per essere esatti, è avvenuto il miracolo. Colui che ora è mio marito è riuscito a trovare un volo da Madrid a Bogotá, mi ha avvisato all’alba che sarebbe venuto e che in meno di 24 ore, dopo tutto quell’incubo, avremmo finalmente potuto vederci.

E allora abbiamo pensato: “E adesso? Sposiamoci! Basta sciocchezze, corriamo in una chiesa a sposarci! Solo noi due? Va bene! E senza vestito? Ma sì! E gli invitati? Quelli che possono!”

Quella decisione ci ha donato la gioia più incredibile del pianeta. Per entrambi la cosa più importante era il sacramento, anche se ci faceva soffrire non poter fare tutto come avevamo sognato.

Abbiamo deciso di sposarci come potevamo.

➡️ (FOTOGALLERY) Silvia e Andrea: il nostro matrimonio stava crollando, lo ha ricostruito Dio! ⬅️

Perché l’amore è questo, prendere decisioni

La gente non capiva perché dopo tutti i preparativi avevamo deciso da un giorno all’altro di sposarci.

“Nory, come potete organizzare tutto in così poco tempo! Sei pazza! Aspettate che le cose migliorino! Avete già aspettato nove mesi, aspettate un altro po’ per fare le cose con calma”.

Aspettate, aspettate, aspettate. Ma noi non avevamo nulla da aspettare, l’appuntamento era con Dio! Mi piacerebbe molto raccontarvi come abbiamo organizzato tutto in quattro giorni, ma da un articolo ne verrebbero fuori quattro…

Condivido qui la storia con tutti i dettagli di quel giorno, se volete sapere per filo e per segno cos’è successo.

Quello che voglio fare oggi è incoraggiarvi a compiere il grande passo. A prendere la decisione di sposarvi, di smettere di rimandare le nozze perché “Non è così che le volevo”, “Non potranno esserci tutti” o “Cosa dirà Tizio se non lo invito”.

“Non potremmo neanche ballare”, “Non avremmo un pranzo”, “Non sarebbe lo stesso”. Effettivamente non sarà lo stesso, sarà molto più speciale! Ho ancora la luna di miele in pausa, ma con il cuore traboccante di gioia!

Quando tutto questo è iniziato, pensavamo che la pandemia sarebbe durata qualche mese, ma eccoci qui, ingabbiati in questa situazione per il secondo anno consecutivo. Niente più scuse, se quello che desiderate entrambi più di ogni altra cosa è sposarvi e avere la benedizione di Dio, coraggio!

Ecco otto consigli che condivido con grande affetto che possono aiutarvi a far sì che quel giorno sia meraviglioso anche se il mondo è in crisi.

➡️ (FOTOGALLERY) 12 delle migliori citazioni di Papa Giovanni Paolo II su amore, matrimonio e famiglia ⬅️

1. Rispondete insieme a queste domande

Se l’idea di sposarvi non smette di girarvi per la testa (e sono sicura che sia così se avevate già progettato tutto o stavate iniziando a organizzarvi), sedetevi insieme e rispondete a qualche domanda.

“Quali ostacoli ci sono per avere un matrimonio in forma ristretta?” È ovvio che bisogna essere razionali, non vi sto invitando a violare la quarantena se nella vostra città è stata imposta di nuovo, né a sequestrare il sacerdote o a celebrare delle nozze clandestine.

Vale però la pena di valutare la situazione e di pensare se è possibile avere un matrimonio intimo. Se la risposta è sì, chiedetevi “Quali sono le nostre paure?”, “Ci importa più di quello che diranno, della possibilità di non festeggiare dopo la Messa?”

“Quali sono i motivi reali che ci portano a continuare a rimandare il nostro matrimonio?” Fate una lista ciascuno per conto suo e poi condividetela.

Se le ragioni sono di “ordine sociale” (sarebbe molto ristretta, in un altro luogo, con pochissimi invitati, non come l’avevo sognato, ecc.) e non di ordine sacramentale, per dirla in qualche modo, gettatevi alle spalle la paura!

In futuro ci sarà tempo per festeggiare, per organizzare un ricevimento enorme con i 300 invitati che volevamo. Se a contare siete voi e Dio, sposatevi!

2. Attivate il piano B, C e D

Ok, il piano A è stato scartato. Accettiamo che non potremo avere il matrimonio che avevamo sognato né oggi né probabilmente tra qualche mese, perché non sappiamo quando finirà questo incubo.

Ora che siamo entrambi consapevoli del fatto che nulla sarà uguale, ma che non per questo sarà brutto, agiamo! Di cosa abbiamo bisogno? Verifichiamo che misure dovremmo applicare.

Noi, ad esempio, potevamo invitare solo 20 persone (la lista era di 140). Ciao ai primi 80, alle zie che non vedevamo da anni, agli amici degli amici, ai prozii. Siamo rimasti solo con i più stretti.

Nel nostro caso (drama on), poi, ha potuto essere presente solo la mia famiglia, perché quella di Carlos, mio marito, non ha potuto viaggiare per questrioni di frontiere.

Se vi domandate come ci sia riuscito lui, chiedetelo a Dio perché non lo sa nessuno dei due, è stato un vero miracolo!

Non ci siamo neanche potuti vestire come volevamo. Io ho comprato all’ultimo momento un vestito bianco semplice, e l’ho accompagnato a comprare il suo. Non abbiamo neanche potuto festeggiare, ballare, condividere un tavolo enorme per tutti, e mancavano moltissime persone importanti.

Ci sono stati sacrifici da entrambe le parti, ma eravamo così felici! Quei quatttro giorni che abbiamo avuto per organizzare tutto ciò che era collegato alla Messa e al brindisi sono stati incredibili!

Abbiamo lavorato in squadra, senza riposo, tristi per quelli che non c’erano ma con una gioia infinita nell’anima. Ogni volta eravamo più vicini all’altare, più vicini ad essere tre, non due. Lui, Dio e io.

3. Fate sì che la Messa sia indimenticabile!

Fin dall’inizio volevamo che la Messa fosse speciale, molto speciale, ma ora c’erano motivi in abbondanza per far sì che fosse il centro di tutto, quello che avremmo ricordato di più, che sarebbe rimasto impresso nel nostro cuore per sempre.

Un dato curioso: ho pianto di gioia per tutta la Messa. Ora che guardiamo indietro, ci rendiamo conto che se non fossimo stati in pandemia non avremmo valorizzato tanto ogni parte dell’Eucaristia.

Ci saremmo preoccupati di più del colore dei fiori, delle scarpe che avremmo indossato, dell’ordine dei tavoli, della musica di qualsiasi altra cosa che alla fine era insignificante, piuttosto che dell’appuntamento che avevamo con Dio.

Se decidete di sposarvi, pensate a ogni momento della Messa. Come potete far sì che sia unico e indimenticabile? Mandate inviti, anche se potete sposarvi alla presenza solo di cinque persone.

Trasmettete la cerimonia dal vivo perché amici, familiari e conoscenti vi accompagnino.

Decorate la chiesa, scegliete per tempo le letture, stabilite qualcosa con il sacerdote, portate un oggetto che rappresenti qualcosa o qualcuno di importante. Io, ad esempio, portavo un rosario della Madonna di Medjugorje che mi aveva dato mio suocero.

Rivolgete un saluto finale a tutte le persone che vi guardano. Ci sono molti dettagli che potete curare per far sì che la Messa sia ancora più speciale!

4. Se si può festeggiare con poche persone…

… e sia! Sarebbe grave se non avessero un sacerdote, no?

So che fa male, che è triste non avere vicini la famiglia e gli amici, ma se le circostanze non lo permettono, celebriamo queste nozze intime con chi può esserci.

La gente lo capisce, e in questa situazione si rallegra e riconosce che l’importante è che siate felici. E allora sposatevi alla presenza delle persone permesse dalla legge. Ricordate che non è la fine, ma solo l’inizio.

Carlos e io sappiamo che festeggeremo e balleremo quando si potrà. Quando tutto sarà più tranquillo. Coraggio!

5. Scrivetevi una lettera a vicenda e leggetela durante la cerimonia

È un’idea molto bella. Potete leggerla durante la Messa o dopo, in un luogo più intimo, e solo davanti al coniuge. Forse prima vi vergognavate a pensare a cose del genere, ma ora che siete arrivati così lontano e avete superato tanti ostacoli e riuscite finalmente a sposarvi, mettete tutto per iscritto.

Confessate all’altro tutto ciò che provate, quanto vi sentite grati, fortunati e orgogliosi.

È la vostra storia, la vostra relazione, è l’inizio, solo l’inizio di quello che vuol dire essere marito e moglie!

Questo bel gesto può essere plasmato sulla carta, e con gli anni potrà diventare un tesoro, un ricordo preziosissimo. Ci siamo sposati in pandemia!

6. Mettete da parte tutte le cose negative e concentratevi su quello che riceverete

Sottolineo questo punto perché forse ora vediamo tutto nero, triste, orribile. Forse progettavate tutto non da giorni o mesi, ma da anni!

La negatività può cancellare tutta la gioia e l’importanza del sacramento. Pensiamo che nulla valga più se non possiamo farlo a modo nostro, che non abbia senso sposarci se non è come lo avevamo sognato.

Bisogna però fermarsi e pensare a qual è la priorità per entrambi. Mettere a tacere le voci esterne e le opinioni e le critiche altrui.

Perché nessun altro vivrà sulla sua carne il vostro matrimonio, nessuno vi difenderà quando sentirete la voglia di arrendervi. Nessuno risolverà i vostri conflitti o le vostre differenze, solo Dio potrà intercedere!

Egli è l’unico che vi ricorderà l’impegno che avete preso quel giorno sull’altare. Sarà Lui che vi rialzerà quando la routine sembrerà consumarvi. Vi riempirà di forza per lottare per il vostro amore.

Egli è l’unico che potrà far sì che quell’unione dia frutti, che vi amiate nonostante tutto, che vi perdoniate senza tener conto delle ferite. Se ricordiamo questo, vedremo il nostro matrimonio con altri occhi.

7. Fatevi un bel servizio fotografico da poter mostrare ai vostri nipoti!

Non abbiamo potuto sposarci dove volevamo, non hanno potuto assistere tutti, non abbiamo potuto festeggiare in quel bellissimo posto che avevamo già prenotato e perfino pagato, ma abbiamo potuto sposarci.

E allora facciamo sì che quel giorno sia indimenticabile, prendiamo un fotografo. Visto che abbiamo risparmiato tanto con tutto quello che è stato cancellato, investiamo nelle fotografie e tralasciamo lo zio o l’amico che con le migliori intenzioni si è offerto di scattare le foto.

Perché per quel giorno meritiamo che i momenti di gioia restino impressi sulla carta. Potremo creare un bellissimo album da mostrare ai nostri figli e ai nostri nipoti.

Ogni foto ci faccia ricordare tutto quello che ci è costato arrivare a quel giorno – la gioia, l’emozione, la speranza, il cuore.

Visto che il mondo sembra cadere a pezzi, facciamo sì che queste foto ci ricordino che abbiamo scommesso sull’amore.

Ogni volta che guardo le mie mi si riempiono gli occhi di lacrime. Alla fine ne è valsa la pena, è stata la decisione migliore che abbiamo preso nella vita.

Oggi siamo sposati, con la benedizione di Dio, viviamo insieme e trasformiamo in realtà tanti altri sogni!

8. Diventate ambasciatori dell’amore!

Che gioia, che sensazione indescrivibile! Se vi dico che ho pianto per tutta la Messa sicuramente non mi crederete, ma è stato così! A un certo punto il sacerdote ha detto “Quelle lacrime non sono di tristezza, ma di gioia!”

Ed era vero, non poteva essere altrimenti. Ci siamo sposati, ce l’abbiamo fatta! Grazie, Dio mio! Tutto ci sembrava irreale, ci stringevamo forte la mano, ci asciugavamo le lacrime e io dentro di me dicevo “Grazie, Madonnina, mi hai aiutata a realizzare questo sogno!”.

Diventate anche voi ambasciatori dell’amore di Dio! Perché ogni matrimonio è questo, riflesso dell’amore divino di Cristo. Mettete da parte le scuse e correte a chiedere a un sacerdote di sposarvi.

Spero che questi consigli e la mia testimonianza vi aiutino a prendere una decisione. Per esortarvi a sposarvi se avete messo tutto in pausa.

Se anche voi avete dovuto avere un matrimonio ristretto, raccontatemi la vostra storia nei commenti! Facciamo sì che l’amore brilli in mezzo a tanta oscurità, e diciamo “Sì” a un amore per tutta la vita.

La vita da sposati con Dio al centro è fantastica! Sul mio account Instagram condivido molte di queste esperienze, se volete accompagnarci in questa avventura matrimoniale siate i benvenuti!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

Tags:
covidmatrimonio
Top 10
See More