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E voi, avete fatto scorta delle piccole cose che contano?

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 27/08/21
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Dio non ci vuole eroi, ma saggi. Non ci chiede di aspettare la festa, ma di accorgerci che anche qui, possiamo gustare il paradiso nella quotidianità di un amore, di una amicizia. Facciamo scorta di ciò che conta ed è eterno.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;
le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio;
le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora».  (Mt 25, 1-13)

Chi sono i migliori? I più prestanti in situazioni difficili?

Sembra che il Vangelo di oggi metta in crisi questa nostra concezione. Infatti Gesù racconta una parabola strama per spiegarci a cosa assomiglia il regno dei cieli:

Anche i migliori, i saggi, quelli che si impegnano davvero possono addormentarsi. Saggio non è chi è migliore in tutto ma chi sa ingegnarsi in tutto, specie in ciò che è il suo limite. È l’ingegno di chi sa fare scorta di ciò che conta “in piccoli vasi”, ci dice il Vangelo.

Delle volte siamo così presi dal presente che non pensiamo mai al fatto che questa vita è solo l’attesa delle nozze e non le nozze stesse. Quanto siamo miopi. Pensiamo che per essere dentro la storia basta rimanere svegli, ma nessuno rimane sveglio, anche i migliori si addormentano. Ma c’è qualcosa che rende le vergini sagge rispetto alle stolte, cioè il modo con cui preparano la loro crisi, il loro sonno. Esse sono pronte anche se vengono sorprese dall’arrivo dello sposo. Hanno fatto scorta, sono allenate, c’è in loro una carta vincente che le altre non hanno: non hanno avuto la presunzione di fidarsi fin in fondo solo delle loro capacità.

È l’eterno valore delle piccole cose, più ancora che delle grandi. La vita, l’amore, l’amicizia, una passione, una relazione, una fede rimangono in piedi se si ha il coraggio di investire quotidianamente in piccole ma significative cose.

Il segreto è tutto nel dettaglio delle piccole cose quotidiane, e non nell’eroismo di una volta sola. Cristo non ci chiede di essere eroi, ma saggi. Cristo ci chiede di diventare esperti nelle delle piccole cose che contano, questa è la saggezza del vangelo.

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