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A 80 anni si butta nel restauro di una chiesa da dedicare a Giovanni Paolo II

BUDUJE KOŚCIÓŁ

Andriy Horbal | Facebook

Anna Gębalska-Berekets - pubblicato il 25/08/21

Prima chiesa, poi fattoria collettiva quindi discarica, la chiesette di Latacz, nell’ovest dell’Ucraina, si appresta a ritrovare la sua prima vocazione. Lo si deve alla perseveranza di Mykola Horbal, un politico nativo del villaggio, che da 5 anni si dedica al rinnovamento del luogo di culto.

Ospitare lo Spirito Santo invece che uno spirito di desolazione. Sono 5 anni che Myjola Horbal, deputato ucraino in pensione, rinnova la chiesa di Latacz (Ucraina). Già militante dei diritti dell’uomo, l’ex uomo politico ha cominciato da solo il folle progetto di restituire la chiesa alla sua vocazione primaria, il culto. Ha preso dalla sua modesta pensione i fondi per avviare i lavori all’esterno dell’edificio; oggi può contare su una raccolta di offerte. 

Il figlio Andriy Horbal racconta: 

Dopo la chiusura del kolchoz, la chiesa è rimasta vuota per molti anni e cominciava a cascare a pezzi. Mio padre non sopportava di vederla in quello stato, e diceva: «Tante persone hanno pregato Dio, qui!». Non poteva più restare inerte davanti a tanta sacrilega incuria. 

Se Mykola Horbal dirige le operazioni da Kiev, non passa un giorno che non chieda al Signore di accordargli la salute per ultimare il progetto: «Invece dello spirito di desolazione – prosegue il figlio –, è lo Spirito Santo che deve dimorare qui!». 

Su Facebook è lui a raccontare i progressi dei lavori. Elettricità, ventilazione, affreschi… al momento, all’interno della chiesa resta ancora da fare tutto. Andriy Horbal ha scritto in un post sui social:

È stato realizzato un modello 3D con le dimensioni esatte di tutte le superfici […]. Adesso la priorità è di provvedere all’arredo liturgico interno. Invito tutti gli specialisti che fossero interessati al progetto a collaborare. 

Un edificio dalla vita movimentata 

La Chiesa, costruita alla fine del XIX secolo, ha accolto anzitutto una comunità cattolica polacca da una trentina di famiglie. Con l’arrivo della seconda guerra mondiale, gli abitanti sono stati deportati e l’edificio è stato trasformato in una fattoria collettiva. Finì per fungere da discarica. Quando Mykola Horbal ha intrapreso il suo progetto di restauro, sono stati portati via 26 camion di immondizia per vuotare la chiesa e il terreno adiacente. 

L’ottantenne vorrebbe che l’edificio venisse collocato sotto il patronato di san Giovanni Paolo II, e spera che torni ad essere un luogo di preghiera… ma soprattutto un segno di riconciliazione tra Ucraini e Polacchi. Nessuna comunità polacca risiede più nella regione, ma il vescovo della diocesi di Liv, mons. Mieczysław Mokrzycki ha scelto di affidare la chiesa alla comunità greco-cattolica del paese. Mykola Horbal, suo figlio Andriy e numerose persone di buona volontà continuano ad operare nel quotidiano, fino a quando la lode di Dio risuonerà di nuovo dalle pareti della chiesa. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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