Negli anni avevamo già sperimentato e verificato come Facebook e gli altri social media "approfittano delle vulnerabilità della psicologia umana" con un meccanismo che crea dipendenza come una droga, "Dio solo sa cosa sta facendo alla mente dei bimbi".
Quando ad affermarlo è un 'osservatore privilegiato' come Sean Parker, inventore di Napster e fra i primi collaboratori di Mark Zuckerberg fino a diventare presidente della società di Menlo Park, che in un evento pubblico, era il 2017, ha detto di considerarsi un 'obiettore di coscienza' dei social media, mettendo paletti e offrendo percorsi per la sicurezza dei più vulnerabili, quali i minori: "Il processo creativo dietro queste applicazioni, a partire da Facebook, è stato 'come posso consumare più tempo e attenzione possibile?'" - spiega Parker, che ha fondato e dirige il Parker Institute for Cancer Immunotherapy.
Quel “Dio solo sa cosa sta facendo alle mente dei bimbi”, ha imposto all’èquipe di Meter, in stretta collaborazione con il mondo accademico e scientifico, di capire sempre di più cosa stia succedendo ai vulnerabili e ai bambini.
“Bambini e Tecnologia. Tra studi empirici e laboratori educativi”, è il titolo della nuova pubblicazione che ho curato ed edito da Controvento Aps e già disponibile nella libreria on line della casa editrice.
La pubblicazione (di 232 pagine) rappresenta un nuovo strumento di prevenzione e di sensibilizzazione utile a comprendere, attraverso gli studi scientifici, le potenzialità e i limiti della rete internet, ma allo stesso tempo ad acquisire gli strumenti educativi e creativi per ridurne i rischi.
Il volume intende sollevare vari interrogativi, ma anche fornire delle risposte scientifiche all’esposizione dei bambini all’uso della tecnologia e ai potenziali rischi.
Il libro è diviso in tre parti. Contiene, nella prima, gli studi in base ad una ricerca empirica condotta dagli esperti di Meter insieme alla Cattedra di Psicologia dell’Università di Catania e i cambiamenti nei “nativi digitali” riguardo ai processi cognitivi (attenzione, memoria, apprendimento) in riferimento all’uso di Internet. Ma anche agli stili genitoriali che intervengono ad interagire con questi processi.
La seconda e terza parte del volume, sono dedicate alla possibilità di intervenire in ottica educativa sui due aspetti trattati nella parte precedente. Cioè il potenziamento delle funzioni cognitive dei bambini “nativi digitali” mediante attività laboratoriali utilizzabili all’interno dell’ambiente scolastico; la prevenzione dei pericoli generati dal cattivo uso delle tecnologie, per cui tanti bambini “cadono nella rete” che li stimola a comportamenti dannosi per sé e per gli altri.
Il testo è versatile, consente di raggiungere vari destinatari grazie agli strumenti pratici e ai laboratori presentati, basati sulla pluriennale esperienza dell’équipe di Meter che supportano insegnanti e genitori nel lavoro educativo volto a sfruttare al meglio i vantaggi delle tecnologie e al tempo stesso a prevenirne i rischi.
Gli studi scientifici suscitano l’interesse di studenti universitari e professionisti, infine le illustrazione dei racconti risultano piacevoli letture per bambini e ragazzi.
Il libro si avvale della collaborazione di vari autori quali:
- don Fortunato Di Noto, presidente di Meter e docente di Teoria ed etica dei media presso l’Istituto Superire di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa.
- prof. Santo Di Nuovo, professore ordinario di Psicologia e presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia.
- L’èquipe di Meter:
dott.ssa Consiglio Arianna, psicologa;
dott.ssa Passarello Adriana, psicologa;
avv. Maria Suma, avvocatessa del Foro di Siracusa, cofondatrice e vice presidente;
Santa Argentino, graphic designer.