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Attenti alla “truffa del vescovo”: la diocesi di Ragusa avverte i fedeli

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Lidia Muhamadeeva - Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 31/07/21

“Sono pervenute segnalazioni di tentativi di truffa con la proposta di acquisto di un crocifisso o di altri oggetti sacri attuati da persone che si identificano come collaboratori del Vescovo”

“Truffa del vescovo”: la Diocesi di Ragusa lancia l’allarme ai cittadini in merito a delle segnalazioni pervenute negli ultimi giorni. Pare che ultimamente qualcuno stia “bussando” alla porta delle persone con la scusa di vendere crocifissi e altri oggetti sacri porta a porta (News Sicilia, 30 luglio).

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“Nessuna autorizzazione”

«Sono pervenute segnalazioni di tentativi di truffa con la proposta di acquisto di un crocifisso o di altri oggetti sacri attuati da persone che si identificano come collaboratori del Vescovo. Nessuna vendita porta a porta o tramite altri canali né tantomeno richieste di denaro sono autorizzate dal Vescovo o dalla Diocesi di Ragusa. Nel caso dovessero ripetersi questi tentativi vi preghiamo di informare subito le forze dell’ordine chiamando il 112 o il proprio parroco», avverte la Diocesi di Ragusa in merito alla “truffa del vescovo”.

La truffa del Vaticano a Roma

Solo qualche settimana, a Roma era stata scoperta un’altra grave truffa orchestrata da finti intermediari del Vaticano. Invitavano le loro vittime negli edifici della Chiesa e di istituti religiosi aperti al pubblico per sembrare affidabili e convincenti. Poi si facevano consegnare denaro contante promettendo finanziamenti a condizioni vantaggiose senza la richiesta di garanzie patrimoniali personali. Quindi sparivano nel nulla, fuggendo dai luoghi dell’accordo da un’uscita secondaria senza lasciare traccia. 

Per questo i carabinieri della compagnia di Roma Centro, dopo un’indagine durata circa due anni, coordinata dalla procura di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari. Ad emetterla è stato il gip del tribunale di Roma, nei confronti di 5 persone. Tutte sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molteplici reati di truffa, rapina e furto aggravato (Il Fatto quotidiano, 8 luglio).

I carabinieri in chiesa nel maceratese

Molto interessante l’iniziativa promossa dalla diocesi di Macerata. Carabinieri in chiesa per spiegare ai fedeli come difendersi da truffe ai danni degli anziani. Un’iniziativa concordata durate il Comitati dell’ordine e sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Macerata nei giorni scorsi.

I comandanti delle stazioni dei comuni di Cingoli, Appignano, Montefano e Treia, al termine delle messe si sono recati sull’altare per illustrare a tutti i presenti le modalità di prevenzione dei raggiri da parte di truffatori. Che si presentano sotto le mentite spoglie di operativi dell’Enel, operatori sanitari per il Covid-19, impiegati di società di servizi e cercano di entrare in casa per farsi consegnare denaro e oggetti in oro (Ansa, 26 luglio).

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