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I vaccini contro il Covid-19 non contengono grafene

VACCINE

Mongkolchon Akesin | Shutterstock

Catholic-factchecking.com - pubblicato il 24/07/21

False le affermazioni al riguardo diffuse sui social networks

Abbiamo ricevuto vari messaggi in cui si afferma che i vaccini contro il Covid-19 contengono ossido di grafene, la forma ossidata del grafene, sostanza derivata dal carbonio. È FALSO. Nessuno dei vaccini attualmente approvati contiene questa sostanza tra i suoi ingredienti; non appare nei foglietti illustrativi, né è stato rinvenuto in alcuno dei tanti controlli di qualità svolti dalle agenzie del farmaco europee e spagnola.

Le informazioni fuorvianti dicono che “il contenuto [dei vaccini contro il Covid-19] è prevalentemente ossido di grafene”.

Come abbiamo già indicato in altre sedi, la lista degli ingredienti contenuti dai vaccini può essere trovata nei foglietti illustrativi ufficiali di ciascuno di loro. Nessuno di quelli approvati finora contiene grafene, una sostanza basata su atomi di carbonio le cui proprietà includono la capacità di condurre calore ed elettricità.

Si può anche consultare il rapporto di valutazione dei vaccini approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco (European Medicines Agency, EMA), che descrive i test svolti su ogni formulazione e la documentazione fornita dalle compagnie farmaceutiche “come parte del controllo di qualità” dei vaccini, come l’EMA ha informato Verificat per e-mail.

Il rapporto Pfizer/BioNTech, ad esempio, disponibile come quelli di ModernaJanssen e AstraZeneca, specifica che la compagnia farmaceutica “ha fornito una descrizione idonea delle materie prime e delle soluzioni dei principi attivi” e “certificati rappresentativi di analisi” a sostegno della qualità di questi prodotti.

Qualità, sicurezza ed efficacia

Sulla stessa linea, l’ufficio stampa del Ministero della Salute ha spiegato in un’e-mail a Verificat, che per autorizzare la commercializzazione di un farmaco “le prove scientifiche su qualità, sicurezza ed efficacia del farmaco in questione devono essere state valutate in modo favorevole”. I farmaci devono “rispettare i requisiti di qualità ed essere realizzati in modo tale da assicurare questa conformità in lotti successivi”.

In questa lettera, il Ministero indica che per garantire la qualità dei prodotti “le autorità dell’Area Economica Europea, inclusa l’AEMPS [Spanish Agency for Medicines and Health Products], eseguono ispezioni sui produttori” a vari stadi della produzione e distribuzione del farmaco, che sia prodotto nell’Unione Europea o al di fuori di essa.

Rapporto non ufficiale

Alcuni dei messaggi che circolano sui social networks basati sulle loro dichiarazioni in uno “studio di osservazione” pubblicato dal professore Pablo Campra Madrid, dell’Università di Almería, che secondo il sito web del centro concentra la sua ricerca sulle misure per mitigare i cambiamenti climatici nel settore agroforestale.

Si tratta tuttavia di un documento non ufficiale, ovvero non pubblicato su una rivista scientifica, né oggetto di una peer review. Campra, che ha diffuso altre informazioni fuorvianti durante la pandemia, come raccomandare l’uso di biossido di cloro per trattare il Covid-19, una voce che abbiamo già affrontato in varie occasioni, ha riconosciuto di essere l’autore del report a Verificat.

Il documento mostra specificatamente immagini di una presunta fiala (una bottiglietta per contenere un farmaco iniettabile) la cui origine non è specificata, ottenute attraverso microscopio elettronico, e le paragona ad altre di grafene. Si conclude che “mostrano un elevato grado di similitudine”, anche se gli autori ammettono che le immagini “non offrono alcuna prova definitiva”. Lo stesso rapporto afferma che il vaccino analizzato è presumibilmente Pfizer, ma la sua provenienza e la sua tracciabilità sono ignote.

L’Università di Almería ha inviato una dichiarazione in cui afferma che “è assolutamente falso che l’Università di Almería abbia svolto uno studio scientifico con i risultati pubblicati” su alcunisocial networks e blog, insistendo sul fatto che si tratta di “un rapporto non ufficiale di un professore dell’Università sull’analisi di un campione di origine ignota con totale assenza di tracciabilità”. L’istituzione andalusa aggiunge di “sostenere pienamente i vaccini come strumento scientificamente indiscutibile per combattere le malattie”.

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