Bruno e Inès Rouy, sposati da 13 anni, hanno abbandonato la loro professione e i comfort della vita a Bordeaux (Francia) per trasferirsi nel cuore di Verdelais, un paesino a 50 chilometri a sud della città, nella foresteria del santuario mariano dedicato a Maria, Consolatrice degli Afflitti.
La diocesi ha affidato loro per due anni la missione di accogliere i pellegrini al santuario. Negli ultimi sei mesi, l'ex viticoltore e l'ex illustratrice hanno preso in mano le redini di un vecchio albergo, restaurato dalla diocesi e amministrato da dipendenti del santuario fino al loro arrivo. L'obiettivo è rendere l'albergo un vero luogo di riposo e rinnovamento spirituale.
“In passato l'hotel era gestito da dipendenti, ma non erano sempre disponibili. Vivere qui ci permette di animare questo luogo, di dargli un'altra dimensione in collegamento con la basilica, il messaggio e la storia di Verdelais”, affermano Inès e Bruno, che offrono un'accoglienza che non si limita all'albergo.
“Facciamo anche parte del team pastorale, che lavora come un tutt'uno. Non ci limitiamo a gestire le 19 stanze dell'albergo; siamo anche incaricati di sviluppare questa dimensione di accoglienza che include anche l'aspetto pastorale”. Inès e Bruno sono felici di mostrare il santuario ai pellegrini e di spiegare il titolo della Vergine “Consolatrice degli Afflitti”, il cui significato hanno sperimentato personalmente.
Si è trattato di un cambiamento di vita radicale per questa coppia di quarantenni, che si godono la calma e la bellezza del luogo e di una vita chce scorre al ritmo delle Messe in basilica e dell'Angelus. La loro missione deriva da un dolore che hanno affidato a Nostra Signora di Verdelais qualche anno fa. Inès e Bruno hanno perso sei bambini - “sei intercessori in cielo”, come amano definirli – a seguito di aborti ripetuti.
Cinque anni fa, la coppia era andata in pellegrinaggio a Verdelais per affidare alla Vergine il desiderio di avere un figlio. Avevano promesso di tornare in pellegrinaggio di ringraziamento quando avessero potuto avere un bambino tra le braccia, ma non volendo mettere alla prova il Signore e grati a Cristo per tanti altri motivi, hanno scelto di compiere il secondo pellegrinaggio anche senza un bambino da portare con sé.
È stato in quel pellegrinaggio, pensando a come potevano offrire un servizio, che si sono visti a servire lì. “Ciascuno di noi poteva vedere l'altro qui e poteva trovare il suo posto”, ricordano. “Accogliere i pellegrini era un altro modo per noi per testimoniare la fecondità che abbiamo ricevuto attraverso il sacramento del matrimonio”.
Oggi, in questo luogo con 900 anni di storia, accolgono gruppi, parrocchie, sacedoti e molti pellegrini giunti a confidare in Nostra Signora, Consolatrice degli Afflitti. “C'è sempre gente”, dicono Inès e Bruno. “Il luogo attira per la sua bellezza e per quello che vi accade”.
Maria, Consolatrice degli Afflitti tocca i cuori, ed è piena di comprensione e tenerezza nei confronti di tutti coloro che sono afflitti, avendo sperimentato lei stessa prove e dolori. In questo modo, aiuta chi la invoca a gustare la sua misericordia, la sua tenerezza e la consolazione che viene dal Padre.
Di recente nella basilica sono stati collocati cinque ex voto in segno di ringraziamento per le grazie che ha effuso. È un luogo benedetto, con il primo miracolo risalente al 1185, quando un ragazzo cieco recuperò la vista. Tra il 1819 e il 1883, sono stati registrati non meno di 133 casi di miracoli.