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La filosofia nello studio del cambiamento climatico

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sarayut_sy | Shutterstock

Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" - pubblicato il 21/07/21

di padre Fernando Pascual, L.C.

Il modo in cui si studia scientificamente il cambiamento climatico e il modo di proporre azioni su di esso sono strettamente legati a importanti aspetti della filosofia.

Il primo riguarda la fiducia nelle capacità della conoscenza umana. Parlare del cambiamento climatico come un fatto è possibile sulla base dell’idea che le scienze sperimentali hanno la capacità di raggiungere verità certe e dimostrabili sul mondo in cui viviamo. Questa fiducia nella conoscenza scientifica non è sempre esistita. Ci sono stati e ci sono ancora critici delle scienze empiriche che le considerano insicure, fragili, provvisorie, costantemente soggette a riaggiustamenti e cambiamenti. Soprattutto per due ragioni importanti: la mutevolezza tipica di tanti fatti materiali e la fragilità delle possibilità umane di conoscere certi fenomeni. Nonostante queste difficoltà, molte persone e istituzioni, compresi governi e organizzazioni internazionali, che parlano del cambiamento climatico non lo fanno come qualcosa di incerto, ma con la convinzione di trovarsi di fronte a qualcosa di certo e indiscutibile. Una convinzione che, vale la pena ricordarlo, desterebbe sorpresa in alcuni filosofi della scienza del passato e del presente.

Il secondo aspetto filosofico di questo argomento risiede nell’ineliminabile tendenza umana a cercare le cause dei fatti. Fin dai loro inizi, molte scienze in diversi campi, e soprattutto la filosofia, non si sono accontentate di descrivere ciò che accade nel nostro mondo, ma hanno indagato sulle ragioni di ogni evento fisico o mentale. Questo diventa evidente quando si tratta del cambiamento climatico. Per molti, una delle cause principali del cambiamento climatico è da ricercare nello sviluppo tecnologico degli ultimi secoli, uno sviluppo che ha portato a enormi trasformazioni in gran parte del pianeta, e che ha innescato processi che stanno alterando profondamente il clima.

Affermare la causalità umana del cambiamento climatico richiede prove adeguate e ben fondate, il che non è sempre facile. Non mancano autori, con argomenti più o meno validi, che mettono in dubbio l’impatto delle azioni umane sul cambiamento climatico, e che indicano altri fattori al di là della nostra capacità di intervenire per cambiarlo. Piuttosto che essere un problema, questo può diventare uno stimolo per ulteriori ricerche e per mettere in atto buone strategie per comunicare i risultati di queste ricerche al grande pubblico e, soprattutto, a coloro che possono poi prendere decisioni per evitare grandi danni ambientali causati principalmente dalle azioni umane.

Il terzo aspetto filosofico è di particolare importanza: una rinnovata attenzione ai concetti di bene e male. Questo è evidente in tutti quei gruppi e in tanti individui che accusano l’umanità di essere responsabile del cambiamento climatico, cambiamento che è visto come dannoso, come male, per la nostra generazione e per quelle future. In un mondo dove molti sostengono il relativismo e dove si presume che non abbia più senso parlare di atti buoni e di atti cattivi, l’attenzione alla responsabilità umana per il cambiamento climatico ci permette di riscoprire l’etica e il suo ruolo nel promuovere azioni buone e condannare (e contrastare) quelle cattive.

Si potrebbero indicare altri aspetti in cui la filosofia entra in pieno nelle discussioni e nelle
proposte elaborate e applicate di fronte al cambiamento climatico. Quelli appena menzionati hanno un’attualità perenne, perché ci permettono di ritornare a temi filosofici tradizionali che ci aiutano a studiare un argomento che oggi è di grande interesse.
In tal senso, lo studio della filosofia ha un valore fondamentale nella conduzione della ricerca e nelle riflessioni sul cambiamento climatico. Da parte nostra, come Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, riteniamo importante proporre un insegnamento degli studi filosofici in grado di promuovere un dialogo con la cultura moderna e di aiutare a riflettere sugli aspetti antropologici, epistemologici ed etici che toccano direttamente le ricerche e le proposte elaborate nel mondo di fronte alle sfide sorte per il mutare del clima negli ultimi anni.

*Sono aperte le iscrizioni per l’anno accademico 2021/22 (maggiori info qui: https://bit.ly/2Tp0nd8)

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Padre Fernando Pascual, L.C., è Professore Ordinario della Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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