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La lettera di un giovane ex-protestante convertitosi al cattolicesimo si ripercuote sulle reti sociali

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José Miguel Carrera - pubblicato il 20/07/21
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“Ho scoperto una cosa: tutti i dogmi e le dottrine del cattolicesimo si basano sulle Sacre Scritture”

La lettera aperta di un giovane ex-protestante si ripercuote sulle reti sociali in Brasile. “Sì, sono diventato cattolico”, afferma Caio Batista, un ragazzo di Rio de Janeiro autore dell'intervento che, partendo dalla sua pagina di Facebook, è stato condiviso da migliaia di altri profili.

Riportiamo di seguito la testimonianza di Caio con l'esposizione dei motivi che lo hanno portato a riconoscere e ad abbracciare la pienezza della fede cristiana nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

So che molti mi chiederanno “Ma Caio, perché?” Capisco che per molti che mi hanno conosciuto sia difficile comprendere questo cambiamento. Per questo ho scritto questo testo, per rendere pubblica la mia decisione e offrire alcuni motivi per la mia conversione.

Anticipo che questo testo non ha obiettivi apologetici, non mira a “convertire” protestanti e a dire chi ha ragione o torto. Se commenterete, spero che comprendiate che non è un'apertura a dibattiti, ma una spiegazione di quello che mi ha riportato alla casa, dolce casa, o come direbbe l'ex presbiteriano Scott Hahn, 'Rome sweet Home'. E allora andiamo ai fatti!”

Caio ricorda:

Nato e cresciuto in un contesto evangelico, ho sempre avuto una fede sincera in Cristo, che mi è stata tramandata da familiari che mi hanno portato in chiesa fin da piccolo. Sono cresciuto amando Dio e la Sua Parola, il che mi ha fatto studiare sempre più le Sacre Scritture. Nell'adolescenza ho fatto un passo avanti nella fede e mi sono allontanato dal contesto pentecostale, nel quale ero stato allevato, e sono diventato presbiteriano. Ho amato la teologia riformata come non avevo mai amato altre dottrine fino a quel momento e mi ci sono immerso, trovandovi un saldo rifugio per la fede, come credevo. E ribadisco il mio affetto per tutti i fratelli che mi hanno accolto nella Chiesa Presbiteriana di Cachoeiras de Macacu, Rio de Janeiro.

Nel processo di studio della 'Riforma' protestante, mi sono imbattuto in citazioni di Calvino su Sant'Agostino, il che ha suscitato la mia curiosità di studiare i suoi scritti. Ho letto ciò che il Dottore della Grazia ha scritto sulla Grazia e la Salvezza. Ho trovato qualcosa che mi ha colpito. Anche se Calvino citava Sant'Agostino 420 volte (circa), la teologia della Grazia/Salvezza di Agostino era diametralmente diversa da quella predicata da Calvino, con questa costituita da tagli e applicazioni errate di quella. Ciò ha risvegliato in me la curiosità circa la soteriologia 'agostiniana', perché questa era molto più coerente e consistente di quella di Calvino, e mi ha fatto approfondire la questione. Conversando con amici cattolici, ho sentito dire che Sant'Agostino ha contribuito molto alla dottrina della Grazia nel cattolicesimo e sono andato a verificare, andando alle fonti. Era proprio così. La Chiesa cattolica, falsamente accusata di insegnare la salvezza 'con le opere', era quella che si avvicinava di più alla teologia della Grazia di Sant'Agostino. Il che mi ha portato a un secondo passo…”

Avevo già i miei dubbi sulla 'Sola Fide' di Lutero, e più leggevo le Scritture, più me ne allontanavo, fino al giorno in cui ho scoperto curiosamente che Lutero aveva problemi con il libro di Giacomo nel Nuovo Testamento ed è arrivato a chiamarlo 'Lettera di Paglia'. Sono andato a leggere attentamente Giacomo e ho scoperto il motivo dell'avversione di Lutero nei confronti di questo libro canonico. Eccolo:

È stato allora che ho scoperto che l'unico punto della Bibbia in cui si trovavano 'soltanto' e 'fede' nella stessa frase era per negarlo! Non potevo continuare a sostenere quella teoria di Lutero, in opposizione alle Scritture. È stato allora che ho iniziato a leggere il Concilio di Trento (Controriforma) e ho capito che la teologia della giustificazione cattolica era quella che si avvicinava maggiormente alle Sacre Scritture”.

Il secondo passo è sttato mettere in discussione la 'Sola Scriptura', e per questo non c'era nulla di più coerente che chiedersi: 'Dove'è la Sola Scriptura nella Bibbia?' Se la teoria di Lutero era che le Scritture sono l'unica regola di fede e pratica, allora non c'è niente di più giusto che cercare dove la Bibbia dice questo. La Bibbia non lo dice! I testi usati per difendere questa tesi sono fondamentalmente

Giovanni 5, 39
2 Pietro 1, 20-21
2 Timoteo 3, 14-17

Leggete voi stessi e rispondetemi con sincerità: in che punti in questi testi si dice che le Scritture sono l'UNICA regola di fede e pratica? Visto che questi testi si riferiscono alle Scritture dell'Antico Testamento, all'epoca in cui vennero scritti il Canone del Nuovo Testamento non era ancora formato (non sto negando che le Scritture siano infallibili).

Ho effettuato una ricerca sui concili ecumenici nella storia della Chiesa che hanno definito il Canone Biblico del Nuovo e Vecchio Testamento. Tra questi abbiamo il Concilio regionale più antico, che è il Sinodo di Cartagine, del 28 agosto del 397 d.C., e dopo di questo il Concilio ecumenico di Firenze, del 25 luglio 1431. Entrambi i Concili hanno avuto luogo prima della 'Riforma protestante', e hanno definito il Canone Biblico includendo i 7 libri deuterocanonici dell'Antico Testamento, che oggi non abbiamo più nella Bibbia protestante, perché sono stati messi da parte dopo la Riforma. Nel Concilio post-riforma di Trento (1546), però, quei libri sono ribaditi come canonici, rifiutando così l'idea che la Chiesa cattolica abbia aggiunto dei libri alla Bibbia dopo la Riforma. Un'altra menzogna smascherata!

Per concludere con la teoria della 'Sola Scriptura', ho avuto bisogno solo di altri due testi biblici:

2 Tessalonicesi 2, 15: 'Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera'. L'apostolo Paolo afferma di avere due fonti della Tradizione da preservare: le epistole e la tradizione orale, ribadendo la dottrina cattolica della Tradizione Apostolica orale e scritta.

Per completare, Paolo continua in 1 Timoteo 3, 15: 'Affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità'. Paolo ribadisce l'autorità della Chiesa come colonna e sostegno della verità, responsabile della custodia delle tradizioni che gli apostoli hanno ricevuto da Cristo stesso”.

Il giovane ex protestante sottolinea:

Questo è il Sacro Magistero della Chiesa! A partire da questo, il mio cuore si è fatto pesante, perché le basi della mia fede protestante erano distrutte, e non mi è rimasta altra opzione che abbattere l'orgoglio e studiare i dogmi cattolici, nei confronti dei quali opponevo resistenza. È stato lì che, avendo come base le Sacre Scritture, sono stato schiacciato dalle verità della Fede Apostolica.

Il 'problema' della venerazione mariana è stato risolto:

La nemica del serpente (Genesi 3, 15)
La donna gloriosa e regina (Apocalisse 12)
Santità di Maria: Genesi 3, 15, Luca 1, 28
Maria Madre di Dio: Luca 1,43
Maria madre di tutti i cristiani: Apocalisse 12, soprattutto il versetto 17
Maria sempre vergine: Isaia 7, 14, Ezechiele 44, 2, Luca 1, 34

Anche il 'problema' del Purgatorio è stato risolto:

Ebrei 12, 14
Matteo 12, 31
2 Maccabei 12, 39-45
1 Corinzi 3, 10
Luca 12, 45-48
Luca 12, 58-59
1 Pietro 3, 18-19
Efesini 4, 8-10

E il punto cruciale per dirimere ogni dubbio è la certezza di ricevere Cristo in modo reale e totale nella Santa Eucaristia: il Suo Corpo e il Suo Sangue mi hanno attirato in modo irresistibile.

Giovanni 6, 52-58
Matteo 26, 26
1 Corinzi 10, 16-17
1 Corinzi 11, 23-34

E così via. Non ho modo di sottolineare tutto perché mi dilungherei troppo, ma ho scoperto una cosa: tutti i dogmi e le dottrine cattoliche si basano sulle Sacre Scritture, e dopo un processo di molta preghiera e di studio non potevo essere disonesto con me stesso e con la chiesa che frequentavo: ho dovuto prendere una decisione.

Non è stato facile, non lo è e continuerà a non esserlo, ma il nostro Maestro ci ha insegnato una cosa: 'Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua' (Matteo 16, 24).

Caio Batista”