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Il Brasile e un nuovo gesto di vicinanza del Papa in epoca di pandemia

RIO

Shutterstock | Jorge hely veiga

Pablo Cesio - pubblicato il 20/07/21

Nel Paese sudamericano il coronavirus continua a mietere vittime, e il Papa ha donato dei respiratori alla diocesi di Carolina

Domenica 18 luglio ci sono state quasi 1.000 vittime del coronavirus in Brasile, e poco più di 30.000 nuovi casi. Con questi dati, il numero dei morti dall’inizio della pandemia nel Paese sudamericano supera i 540.000.

Le cifre fanno rabbrividire, e non fanno che confermare il Brasile come uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia al mondo. In questo tunnel oscuro, però, nelle ultime settimane sembra che il ritmo dei decessi e dei nuovi contagi stia rallentando, dopo il periodo in cui c’erano anche 3.000 vittime al giorno.

Negli ultimi giorni è stata diffusa una notizia che ha come protagonista Papa Francesco. La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) ha infatti reso noto sul suo sito web che “il Papa ha donato 6 respiratori artificiali alla diocesi di Carolina, nel Maranhão, per aiutare a combattere il coronavirus”.

Il vescovo Francisco Lima Duarte ha segnalato che i dispositivi sono destinati ai municipi più bisognosi di Montes Altos (2), Estreito (2) e Carolina (2).

Nel caso di Montes Altos, sono stati assegnati all’ospedale della diocesi Casa Alívio do Sofrimento (Casa Sollievo della Sofferenza), che “ha risorse precarie per offrire assistenza, soprattutto in quest’epoca di pandemia”.

Nel caso di Estreito, il municipio più grande della diocesi, la domanda è molto alta e non ci sono respiratori nella zona. “È stato molto importante far sì che le persone, sia nelle ambulanze che negli ospedali, potessero ricevere questi dispositivi”, ha commentato il vescovo.

Anche nella sede della diocesi, Carolina, c’erano “inefficienza e inesistenza di questi strumenti”.

“Tutti sono stati molto felici di aver ricevuto questi apparecchi, che sono facili da usare, e i medici sono contenti anche perché sanno quanto sia difficile trasportare i pazienti in altri municipi. Per questo abbiamo accolto il dono con grande gioia e ringraziamo il Papa, la Nunziatura e la CNBB che ci hanno fatto giungere queste donazioni”, ha concluso il vescovo.

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