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Santa Aurea da Córdoba, un esempio per i codardi

SANTA AUREA

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Dolors Massot - pubblicato il 19/07/21

Vedova e monaca nella Spagna andalusa, ebbe paura e non confessò la fede di fronte a un tribunale musulmano, ma poi si pentì e subì il martirio insieme ad altri 47 cristiani

Aurea era una vedova araba. Era nata in una famiglia musulmana in cui c’erano tre cadí (giudici musulmani). Suo padre era di Siviglia. Anche i suoi fratelli Juan e Adolfo vennero giustiziati per la loro fede nell’anno 825.

Aurea andò quindi nel convento di Cuteclara, in cui la madre viveva da 30 anni. Vi conduceva una vita da religiosa, e fu lì che seppe della morte di tre cristiani. Era l’epoca delle persecuzioni di Abderraman II e Mohamed I.

Venne presentata una denuncia contro Aurea, che fu arrestata e dovette presentarsi davanti a un tribunale. Davanti al cadí si spaventò, e lasciò credere che sarebbe tornata alla religione musulmana.

Una volta liberata, però, si pentì di aver rinnegato Gesù, e chiese a Dio di darle l’opportunità di mostrargli il suo amore. Aurea testimoniò nuovamente da cristiana, e venne denunciata per la seconda volta. Fu condannata e decapitata, e il suo corpo venne gettato nel fiume Guadalquivir.

Una fine simile spettò ad altri 47 cristiani, e tutti loro vengono chiamati “I Martiri di Córdoba”.

La festa di Santa Aurea è il 19 luglio.

Preghiera

O Dio, che hai concesso a Santa Aurea

il dono di imitare con fedeltà Cristo povero e umile,

concedi anche a noi,

per intercessione di questa santa,

la grazia affinché, vivendo fedelmente la nostra vocazione,

possiamo tendere alla perfezione che ci proponi

nella persona di Tuo Figlio Gesù Cristo,

che vive e regna con Te.

Amen.

Tags:
coraggiomartiresanti e beati
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